Le sezioni giovanili: «Con questa iniziativa diamo una sana struttura all'organico cantonale senza dover licenziare nessuno».
BELLINZONA - Le sezioni giovanili PLR, UDC e Lega dei Ticinesi sostengono l’iniziativa popolare “Stop all’aumento dei dipendenti cantonali” lanciata nei primi giorni di ottobre promossa da un comitato interpartitico, composto da rappresentanti di AITI, Camera di Commercio, Il Centro, Lega dei Ticinesi, PLR e UDC.
«I tre movimenti giovanili - si legge nel comunicato - considerano questa iniziativa una misura necessaria per valorizzare l’efficienza e le competenze delle istituzioni cantonali. Con questa iniziativa si vede un’opportunità di rafforzare l’organizzazione e le competenze del sistema pubblico esistente. I motivi che hanno portato a essere favorevoli sono molteplici: attenuare il peso delle finanze pubbliche, favorire la strada per la digitalizzazione nella pubblica amministrazione, facilitare l’e-government e creare le dovute sinergie con diversi stakeholders del tessuto socioeconomico ticinese».
Negli ultimi anni, «il Canton Ticino ha visto il numero di dipendenti pubblici aumentare significativamente in diversi uffici di diversi dipartimenti, portando a un incremento dei costi sulle finanze pubbliche». Pur riconoscendo l’importanza del settore pubblico «come pilastro indispensabile della nostra società, riteniamo che questo debba essere a complemento del settore privato, perché il Governo non possiede i mezzi finanziari, gli strumenti e le competenze per fare tutto». Sebbene il settore pubblico abbia rivestito «un ruolo determinante (e trainante) nella gestione della più grande crisi sanitaria degli ultimi tempi e molte attività del Governo siano imprescindibili, è possibile ripensare a una gestione più agile e digitalizzata, migliorandone l’organizzazione interna e valorizzando le competenze professionali di chi è già attivo. Riteniamo che il contenimento delle assunzioni contribuirà a ridurre l’incremento del debito pubblico e il carico economico che grava sui cittadini di oggi e di domani. Bisogna valorizzare le risorse e il capitale umano esistente, promuovendo un modello di servizio pubblico che punti ad alleggerire le pratiche burocratiche e velocizzare i processi, evitando così un carico oneroso sia di tempo sia monetario per cittadini e dipendenti cantonali. Con questa iniziativa diamo una sana struttura all'organico cantonale senza dover licenziare nessuno, ma affidandoci a partenze e pensionamenti».
L’iniziativa di frenare l’aumento dei dipendenti cantonali «trova un reale riscontro in questo momento storico in cui la digitalizzazione è protagonista in tutti i contesti lavorativi, modificandone i processi e snellendo le procedure. Ad esempio, la digitalizzazione dei servizi amministrativi di base, come il rilascio di documenti e licenze, alleggerisce il carico operativo, riduce i costi e accelera i tempi di risposta».
L’adozione di piattaforme digitali governative per la gestione delle pratiche e delle comunicazioni con i cittadini «aumenterà la trasparenza e renderà più semplice l’interazione con la pubblica amministrazione. Un settore pubblico più agile e moderno sarà in grado di rispondere alle esigenze di una società in evoluzione, offrendo un sistema che non solo soddisfa le necessità odierne, ma si impegna anche a garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale per il futuro. In questo modo si promuove un modello di governance che guarda avanti, integrando innovazione e responsabilità nel servizio ai cittadini».
Inoltre, «un settore pubblico agile, collaborativo e in sinergia con gli altri asset del tessuto socioeconomico rappresenta un’opportunità per promuovere una maggiore competitività e un’economia più dinamica. Un sistema semplificato non solo garantisce risposte più rapide per cittadini e imprese, ma favorisce anche un ambiente adatto all’innovazione e riduce la burocrazia».
Questa iniziativa rispecchia «la nostra volontà di avere un Cantone al passo con le esigenze della popolazione. Siamo favorevoli, dove possibili, a limitare l’espansione dell’organico pubblico, convinti che questo contribuisca a rendere il Ticino più dinamico e a creare un settore pubblico più attrattivo, qualificato e di qualità in termini occupazionali. Vogliamo un modello di settore pubblico al passo con i tempi, capace di rispondere alle sfide future».