Dagli appelli ai cittadini USA all'avanzata russa. Il punto della guerra tra Russia e Ucraina
Cresce la preoccupazione degli Stati Uniti per le possibili ritorsioni sui cittadini americani in Russia nell'ambito dello scontro sul conflitto in Ucraina. L'ambasciata statunitense ha esortato i connazionali a lasciare «immediatamente» il Paese per il «rischio di detenzioni illegali». «Niente di nuovo», ha risposto Mosca, che a sua volta accusa Washington di preparare attentati terroristici sul suolo russo e di altre ex repubbliche sovietiche per mano di gruppi quali l'Isis e Al Qaida.
I russi si avvicinano alla M-03
Sul terreno, intanto, prosegue la lenta avanzata delle truppe russe nel Donbass, al prezzo di perdite molto alte da entrambe le parti. Il ministero della Difesa ha confermato che le forze di Mosca hanno conquistato il villaggio di Krasnaya Gora, nella provincia di Donetsk, situato a nord della cittadina di Bakhmut. I russi si avvicinano così all'autostrada M-03 che collega questa regione con le importanti città di Sloviansk e Kramatorsk, a nord-est, con l'evidente intenzione di completare l'accerchiamento della stessa Bakhmut e bloccare completamente i rifornimenti alle truppe ucraine che la difendono.
Fonti di Kiev hanno intanto detto che quattro persone sono state uccise e tre ferite nelle ultime 24 ore in seguito ad attacchi russi in diverse regioni dell'Ucraina, comprese le province di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
«Una nuova offensiva su larga scala»
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che ha confermato un attacco hacker alla rete di comunicazioni non classificate dell'Alleanza nel fine settimana, ha detto che si sta «già vedendo» una nuova offensiva di Mosca su larga scala. «Mi aspetto che al prossimo incontro del formato di Ramstein, qui domani a Bruxelles - ha aggiunto Stoltenberg - si affronterà la questione di fornire jet all'Ucraina ma sottolineo che al momento la cosa più importante è la rapidità di dare aiuti militari». Ma il segretario generale ha anche lanciato l'allarme per il fatto che il conflitto in Ucraina sta esaurendo le scorte alleate di munizioni, perché l'utilizzo da parte delle forze di Kiev «è molte volte superiore al nostro attuale tasso di produzione».
Il caso Moldavia
Nel frattempo un altro fronte rischia di aprirsi ai confini occidentali dell'Ucraina. La presidente della Moldavia, l'europeista Maia Sandu, ha accusato Mosca di pianificare un colpo di Stato a Chisinau per portare il Paese nella sua orbita e utilizzarlo come base per il conflitto in atto nel Paese vicino. Un allarme bollato come «irresponsabile» da parte del blocco di opposizione socialista e comunista, che ha accusato la presidente di volere «trascinare la Moldavia in un conflitto militare» e «intensificare la repressione politica contro tutti i dissidenti nel Paese». Recentemente il ministro degli Esteri Serghei Lavrov aveva a sua volta accusato l'Occidente di volere trasformare la Moldavia «in una nuova Ucraina».