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ELEZIONI USA 2024Un tempo roccaforte, ora in bilico... Le chiavi per la Casa Bianca passano da qui

16.10.24 - 11:05
Lo stato della Georgia ha fatto segnare numeri da record nel primo giorno di "early vote". Uno "swing state" che può decidere la presidenza
Getty
Fonte red
Un tempo roccaforte, ora in bilico... Le chiavi per la Casa Bianca passano da qui
Lo stato della Georgia ha fatto segnare numeri da record nel primo giorno di "early vote". Uno "swing state" che può decidere la presidenza

ATLANTA - La Georgia non sta a guardare. La Georgia vota, e in massa. A tre settimane dal traguardo per la corsa alla Casa Bianca, in quello che è uno degli "swing states" che avranno un peso decisivo - con i suoi 16 grandi elettori in gioco - nell'esito dello scontro tra Kamala Harris e Donald Trump, sono quasi 330mila le persone che hanno depositato la propria scheda nelle urne durante il primo giorno di votazione anticipata. Un record che ha disintegrato il primato precedente, di quattro anni fa.

Un dato che non può non sorprendere. Perché parliamo di oltre il doppio delle persone (nel 2020 erano 136mila). Perché lo stato è ancora alle prese con gli strascichi del passaggio, nelle scorse settimane, dell'uragano Helene. Perché i repubblicani - che per decenni hanno avuto la meglio in quella che era divenuta una "roccaforte" dell'elefantino fino all'ultima tornata elettorale - hanno implementato tutta una serie di limitazioni, con l'Election Integrity Act del 2021, che il governatore Brian Kemp ha inteso come un mezzo per «recuperare fiducia» ma che lo schieramento democratico ha invece definito come uno strumento ad hoc per intralciare il voto "blu".

Come? Imponendo restrizioni alla lunghezza delle code ai seggi e alla possibilità di distribuire cibo e acqua a chi si ritrova, magari per ore, ad attendere il suo turno. Una moderna "legge Jim Crow", che impatta maggiormente su chi fa parte delle comunità più povere. Nel caso della Georgia, gli afroamericani, che costituiscono quasi un terzo della popolazione e votano prevalentemente democratico.

Qualcosa però è stato bloccato. Nelle scorse ore, un giudice dello Stato, Robert McBurney, ha infatti congelato in via temporanea la norma del regolamento che chiede il conteggio anche a mano dei voti espressi nel giorno delle elezioni. Un'operazione che, secondo i critici, rischia di ritardare in modo eccessivo le operazioni di spoglio. Sarà presentato un ricorso? Probabile.

Torniamo alla storia, più e meno recente. Nel 2020, Joe Biden è stato il primo candidato alla presidenza democratico a vincere in Georgia dal 1992. L'ultimo prima di lui era stato Bill Clinton. Una vittoria che fu risicatissima, letteralmente per qualche "manciata" di voti. Ed è anche su questo fronte che il "Peach State" resta un terreno di battaglia caldissimo. Perché sotto la "cenere" di quattro anni di storia covano ancora le braci di quanto accaduto nel 2020, quando Donald Trump esercitò forti pressioni nel tentativo di ribaltare il risultato scaturito dalle urne. Ma il procedimento penale, dopo l'ultimo rinvio, è scivolato a dopo il 5 novembre.

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