L'acquisizione si appresta ad andare in porto: ora l'ex Cablecom controlla il 96.48% delle azioni dell'operatore.
L'operazione non spaventa Swisscom: «Stimolo alla concorrenza». Preoccupati invece i rappresentanti dei consumatori: «Il rischio duopolio è reale».
BERNA - L'acquisizione di Sunrise da parte di UPC è praticamente cosa fatta: al termine - ieri - del periodo supplementare di sottoscrizione dell'operazione l'ex Cablecom controlla il 96,48% delle azioni del secondo operatore telecom elvetico.
Il risultato definitivo dell'offerta pubblica di acquisto (opa) sarà comunicato il 3 novembre, ha indicato oggi UPC. L'opa era stata lanciata il 27 agosto: venivano offerti 110 franchi per azione.
Per condurre in porto l'operazione il colosso anglo-americano Liberty Global - che controlla UPC - ha messo sul tavolo 5 miliardi di franchi per gli azionisti, a cui vanno aggiunti altri debiti, per un importo complessivo dell'acquisizione di 6,8 miliardi di franchi.
L'anno scorso vi era già stato un tentativo di nozze: allora era però Sunrise che puntava a rilevare UPC, per un importo di 6,3 miliardi di franchi. Il matrimonio era naufragato in seguito all'opposizione di alcuni azionisti di Sunrise, capitanati dalla azienda di telecomunicazioni tedesca Freenet.
UPC e Sunrise motivano la loro unione con la necessità di creare un gruppo forte e in grado di contrastare il primo operatore del mercato, Swisscom. Anche il colosso controllato dalla Confederazione ha parlato di «uno stimolo alla concorrenza». Rappresentanti dei consumatori hanno invece espresso il timore opposto: quello dell'instaurarsi di un duopolio.