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CANTONE

Si apre la porta sui lati oscuri dell'amore

"A Mort l'Amur" è il primo Ep di Mortòri, pubblicato oggi e presentato domani allo Studio Foce
Si apre la porta sui lati oscuri dell'amore
Davide Giordano tio/20min
Due terzi del progetto Mortòri.
Si apre la porta sui lati oscuri dell'amore
"A Mort l'Amur" è il primo Ep di Mortòri, pubblicato oggi e presentato domani allo Studio Foce

ARBEDO-CASTIONE - Un progetto musicale che parla di smembrare ed eviscerare l'amore, mettendone in luce il potenziale di sofferenza sull'animo umano (e che prevede la presenza fisica di uno scheletro sul palco) non poteva che nascere sottoterra. È qui, all'interno di un bellissimo studio di registrazione nella zona industriale di Arbedo-Castione, che Aris Bassetti ci ha accolto per parlarci di "A Mort l'Amur", il primo Ep del suo progetto solista Mortòri.

Negli scorsi mesi avevamo già avuto modo di parlare di questo interessante progetto del musicista e produttore ticinese. Un side-project dei Peter Kernel (band, lo ricordiamo, tra le più rappresentative del panorama cantonale degli ultimi due decenni) che ha proiettato Aris fuori dalla sua comfort zone, confrontandolo con temi un po' controcorrente e una lingua da lui mai sperimentata in studio: il dialetto ticinese. «Penso che fosse il momento di fare qualcosa di molto specifico, molto mio. Anche molto territoriale».

Si parla dell'amore, come detto, ma non nel modo in cui si fa di solito. «Semplicemente ho aperto le porte che ho sempre tenuto chiuse. Non perché, magari non è bello parlare di depressione durante una relazione, oppure la ricerca di una certa felicità - che sembra quella e poi non arriva». Però tutto questo può accadere, all'interno di un rapporto sentimentale. Perché non parlarne, si è detto quindi Aris. «Volevo mettere insieme queste cose e "vomitarle" fuori, come Mortòri».

Le canzoni raccolte in "A Mort l'Amur" parlano «di difficoltà delle relazioni e di emozioni pesanti, che ho vissuto e penso di vivere tuttora. Ovvero il sentirsi invisibili, non adatti, depressi». Tutti fardelli che gravano sull'anima di Aris e dai quali cerca di liberarsi, grazie al processo creativo. «In questi modo dò questo peso a qualcun altro. Poi ognuno è libero di farne quello che vuole».

Questo racconti di amori tormentati viene pubblicato nel giorno della festa degli innamorati. «È una piccola, inutile provocazione quella di poter inveire contro gli innamorati e l'amore». Che si ripeterà il giorno successivo, sabato 15 febbraio, con il concerto di presentazione allo Studio Foce di Lugano, dalle 21. Aris, che sarà sul palco insieme ad Anaïs Schmidt (Monte Mai) e a Mortìsim vestita da scheletro, aspetta tutti i ticinesi. Soprattutto gli innamorati. «Venite in coppia, se possibile. Così si cercherà di capire qual è il problema».

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