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"Zero Day", attacco alle libertà

La componente politica della serie Netflix con Robert De Niro prevale sullo spettacolo
"Zero Day", attacco alle libertà
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"Zero Day", attacco alle libertà
La componente politica della serie Netflix con Robert De Niro prevale sullo spettacolo

SAVOSA - Immaginate che, per un minuto, tutti i sistemi che regolano la nostra quotidianità si blocchino. I computer, l'illuminazione pubblica, le reti elettriche e di telecomunicazione, ma anche gli impianti semaforici e i sistemi salvavita degli ospedali. Sarebbe il caos, giusto? Bene, è esattamente ciò che accade in "Zero Day", serie pubblicata su Netflix lo scorso 20 febbraio.

A causa di questo attacco alle istituzioni, oltre 3000 statunitensi hanno perso la vita. Per fare fronte a queste circostanze eccezionali la presidente degli Stati Uniti Evelyn Mitchell (Angela Bassett) nomina una commissione speciale e l'affida al suo predecessore George Mullen (Robert De Niro). Nei sei episodi che compongono "Zero Day" lo spettatore si trova alle prese con la ricerca della verità da parte della commissione e a un intreccio di trame personali, che metteranno i protagonisti di fronte a scelte spesso traumatiche.

Non è facile fare una descrizione accurata di questa serie senza rischiare d'incappare in qualche spoiler. Siamo pienamente nell'ambito del thriller politico e il mondo fittizio costruito dagli sceneggiatori Eric Newman, Noah Oppenheimer e Michael Schmidt attinge a piene mani dall'attualità statunitense. Troviamo quindi politici, commentatori e miliardari senza scrupoli, motivati dal puro interesse personale. Lo stesso vale per magnati dell'hi-tech con smanie di manipolare il mondo sfruttando l'infrastruttura interconnessa che ormai domina le nostre vite. I dilemmi morali e i rischi per le istituzioni menzionati nella serie sono plausibili e, in definitiva, la serie è un grido di allarme al popolo americano. Non è un caso che De Niro, fiero avversario di Donald Trump, sia uno dei produttori esecutivi.

"Zero Day" vanta un grandissimo cast: oltre ai già citati troviamo Lizzy Caplan, Joan Allen, Jesse Plemons, Matthew Modine e Connie Britton. Le ottime interpretazioni fornite sono utili a superare una certa fragilità di fondo nell'impianto narrativo. La serie è piuttosto prevedibile e scontata, con personaggi secondari spesso stereotipati. Va meglio con i protagonisti, nei quali emerge un'amalgama di bene e male che si presta alle sfumature di fenomeni della Settima arte come De Niro.

Il prodotto è di alta qualità e la visione è consigliata, anche se il lato spettacolare rimane in secondo piano rispetto alla componente più prettamente politica. "Zero Day" è un messaggio, un campanello d'allarme che risuona in quest'epoca complicata: fate attenzione a non farvi manipolare e privare della libertà da chi governa la nostra esistenza, che sia un politico oppure un tecnocrate.

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