John McEnroe ha commentato il caso-Sinner, tirando in ballo la Halep: «I giocatori vogliono uniformità di giudizio»
NEW YORK - In queste ore, più che degli US Open alle porte, nel mondo del tennis non si parla d'altro che di Jannik Sinner, al quale è stata rilevata una quantità infinitesimale di Clostebol in occasione del torneo di Indian Wells.
Sulla spinosa vicenda si è espresso anche l'ex tennista John McEnroe: «So che il tennis viene testato praticamente più di ogni altro sport - le parole dell'americano espresse a ESPN - La notizia è appena uscita ma è certamente sorprendente e scioccante in questo momento. Soprattutto perché è successo a marzo e sono passati sei mesi ed è la prima volta che se ne sente parlare».
Il vincitore di sette titoli Slam ha fatto un paragone con la Halep, fermata per doping nell'agosto del 2022 per essere risulta positiva al Roxadustat. La rumena era stata inizialmente squalificata per quattro anni ma poi, in un secondo momento, "solo" per diciotto mesi poiché la sostanza proibita era presente a sua insaputa in un integratore da lei assunto. «Non so come facciano a distinguere tra una persona che dice di non esserne a conoscenza e un'altra che dice la stessa cosa e viene sospesa. Credo che Halep l'abbia detto e sia stata sospesa per 18 mesi, mentre Sinner ha detto di averlo fatto inconsapevolmente e non è stato sospeso. Quindi è chiaro che dal punto di vista dei giocatori si vuole una sorta di uniformità».