Lo spagnolo dice la sua: «Lewis guida bene, ma a volte non si ha la monoposto migliore... Benvenuto nel mio mondo».
Alonso, due volte campione del mondo: «La Formula 1 è uno sport di squadra e tendiamo a dimenticarlo. Nei record e nelle vittorie c'è una parte importante: la macchina».
BARCELLONA - Dopo anni e anni passati in prima fila tra Mondiali conquistati e titoli sfiorati - come quello dello scorso anno sfuggito d’un soffio -, Lewis Hamilton sta vivendo un campionato complicato complici gli affanni della Mercedes. Dopo la rivoluzione delle monoposto le Frecce d’Argento stanno faticando, e così anche il 7 volte iridato si trova attardato e fatica a restare nella scia dei più veloci (Red Bull e Ferrari in primis).
A questo proposito ha detto la sua il 40enne Fernando Alonso - due volte campione del mondo -, che si è tolto qualche sassolino dalle scarpe pungendo il rivale.
«A volte hai una macchina migliore e vinci, a volte non hai una macchina così buona e hai ancora bisogno di combattere e fare qualche progresso. È la natura di questo sport», ha spiegato il pilota della Alpine alla “BBC”, pensando anche a situazioni da lui vissute in passato. «Lewis stava dominando e battendo tutti i record, mentre ora è un secondo dietro gli altri. Sta guidando bene come negli ultimi otto anni, ma c’è anche una monoposto. Quindi, benvenuto nel mio mondo, Lewis...».
«Questa è la F1. È uno sport di squadra e tendiamo a dimenticarlo, soprattutto quando abbiamo successo - aggiunge lo spagnolo - In quei momenti siamo così felici per quello che stiamo ottenendo che, anche se proviamo a condividerlo con il team, tutti i titoli e riflettori sono per il pilota. Hamilton si merita ciò che ha vinto in passato, ma quest'anno gli deve servire anche da promemoria. In tutti quei risultati e record c'è una parte importante, e cioè la macchina».