Aldo Costa ha commentato il passaggio di Hamilton al Cavallino
«Nel 2013 Lewis si presentò in Mercedes da solo e gli diedero del pazzo, si sa come è andata...».
MARANELLO - È stato molto simile a un fulmine a ciel sereno la notizia del passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari, a partire dal 2025. Ma cos'ha spinto il britannico a sposare il Cavallino? A questa domanda ha provato a rispondere Aldo Costa, colui che in passato ha lavorato con Michael Schumacher sia in Ferrari che in Mercedes e poi con Lewis Hamilton a Brackley.
«Lui è un istintivo. Ha seguito il cuore - si legge su quotidiano.net - Non è una svolta dettata dal Dio denaro. Se verrà qualcuno con lui? Nel 2013 si presentò in Mercedes da solo e gli diedero del pazzo, si sa come è andata...».
Quindi, l'inevitabile paragone con Schumacher: «Michael e Lewis sono meno lontani di quanto si possa immaginare. Entrambi hanno sempre avuto un approccio molto analitico. Sono meticolosi, molto professionali. Sanno che a certi livelli sono i dettagli a spostare l’equilibrio, a determinare il risultato. Appartengono a culture non sovrapponibili. Da fuori Schumi sembrava un robot? Impressione sbagliata! Michael era umanissimo nella relazione di lavoro. Si sedeva al tavolo con gli ingegneri e con calma trasmetteva le sue sensazioni sulla macchina che guidava. Non era mai ossessivo».