Il Barometro delle apprensioni indica che il virus è ciò che ci rende più inquieti. Le altre paure? Disoccupazione e AVS
BERNA - Non è più la disoccupazione. Nè il terrorismo. Nemmeno lo spettro della povertà. Paure che appartenevano al passato. Oggi siamo preoccupati per la nostra salute. È quanto emerge dal Barometro delle apprensioni 2020 dell'istituto bancario Credit Suisse. Oltre la metà delle persone intervistate per lo studio annuale si sono dette inquiete in merito alla pandemia di coronavirus.
Mai, finora, un tema aveva preoccupato talmente tanto i cittadini elvetici in così poco tempo, indica la banca in una nota odierna. Ciò, aggiunge, mostra la portata degli effetti del virus su tutti gli aspetti della vita.
A far stare sul chi vive gli intervistati sono soprattutto gli effetti a medio e lungo termine: entro i prossimi tre anni, il 78% è convinto che la disoccupazione aumenterà, mentre il 59% prevede effetti negativi sulla previdenza per la vecchiaia. Si attendono inoltre difficoltà, entro il 2023, anche per il settore del turismo e per le esportazioni. I cittadini elvetici temono pure maggior intrusione e sorveglianza nella vita privata.
Preoccupa meno la cooperazione politica ed economica a livello mondiale, mentre c'è maggiore ottimismo per quanto riguarda le ripercussioni del virus sulla piazza finanziaria e sull'assistenza sanitaria.
A medio termine sono inoltre considerati positivi gli effetti della pandemia sulla digitalizzazione nel mondo del lavoro e in particolare per quel che riguarda il telelavoro. Dallo studio emerge tuttavia la vulnerabilità della società globalizzata, così come una certa fragilità dei processi produttivi e delle catene di approvvigionamento.
Fiducia nella polizia - Le istituzioni politiche, decisamente in calo di approvazione lo scorso anno, hanno riottenuto una certa stima da parte della popolazione. I cittadini sono tornati ad avere fiducia nel Consiglio federale (68%, +18 punti percentuali), ma anche nel Consiglio degli Stati (51%, +7 p.p.) e nel Consiglio nazionale (48%, +8 p.p.), nonché nell'Amministrazione (48%, +8 p.p.).
Riscuote particolare successo la polizia, che sente la fiducia del 70% degli interrogati e per il terzo anno consecutivo si piazza al primo posto tra le autorità in questa speciale classifica.
Maggior interesse per la politica - Escludendo il coronavirus, le preoccupazioni degli svizzeri nel 2020 rimangono simili a quelle delle scorso anno. I risvolti futuri dell'AVS e della previdenza in generale, seguiti dallo spettro della disoccupazione, inquietano particolarmente gli intervistati. Più lontano, ma comunque tra i primi posti, figura la protezione dell'ambiente e del clima.
L'85% si dice "molto o piuttosto" interessato alla politica, afferma ancora lo studio, precisando che questa quota è in costante aumento negli ultimi cinque anni. Il ruolo importante della politica nella gestione della pandemia ha forse suscitato un maggiore interesse, sottolinea il Barometro 2020.
Credit Suisse misura le preoccupazioni dei cittadini in Svizzera da 44 anni. Il sondaggio 2020 è stato realizzato fra luglio e agosto dall'istituto gfs.bern tra un totale di 1800 persone con diritto di voto. Il margine di errore è di +/- 2 punti.