«Va considerata una malattia a sé stante», appella l'Alleanza Obesità Svizzera
BERNA - L'Alleanza Obesità Svizzera chiede di integrare l'obesità nella strategia di politica sanitaria “malattie non trasmissibili” e di migliorare l'informazione. Questa è una delle raccomandazioni pubblicate oggi, in occasione della Giornata mondiale dell'obesità.
In Svizzera, il 12% degli uomini e il 10% delle donne sono affetti da obesità. Queste percentuali sono raddoppiate tra il 1992 e il 2017 e raggiungeranno, secondo le previsioni dell'OMS, il 16% entro il 2030, ha riferito sabato l'Alleanza.
Per la presidente dell'associazione Doris Fischer-Taeschler, «l'azione politica è essenziale». A cominciare dal considerare l'obesità come «una malattia a sé stante». Per l'Alleanza, questo cambiamento di paradigma consentirà di mettere in atto misure mirate per prevenire e ridurre il sovrappeso.
In occasione della giornata internazionale sull'obesità, l'organizzazione richiama l'attenzione sulla stigmatizzazione delle persone affette da obesità. La mancanza di comprensione della malattia e lo stigma che ne deriva causano ulteriori sofferenze a chi ne è affetto, scrive l'Alleanza in un comunicato. L'azione politica e la sensibilizzazione sono importanti per «migliorare la situazione delle persone colpite e alleggerire il sistema sanitario a lungo termine».