L'iniziativa mira a mantenere il consumo elettrico al livello del 2011, ossia 58,6 miliardi di chilowattora. Questo obiettivo deve essere raggiunto entro il 2035, quando dovrebbe essere effettiva l'uscita dal nucleare, ed essere ancorato nella Costituzione federale.
Gli iniziativisti, provenienti da tutti i partiti politici e dalle organizzazioni ambientaliste, sostengono che circa un terzo della corrente prodotta attualmente in Svizzera va persa. Il potenziale di risparmio è quindi enorme: 19 terawattora (TWh) all'anno, di cui 4,8 TWh nelle applicazioni industriali e altri 4,2 TWh nell'illuminazione. A loro avviso, si potrebbero inoltre risparmiare 2,5 TWh negli apparecchi elettrodomestici. A titolo di paragone, la centrale di Mühleberg (BE) nel 2011 ha prodotto 2,6 TWh.
Il minor uso energetico comporterebbe inoltre una maggiore indipendenza dalle importazioni e la creazione di posti di lavoro a livello locale: molte vecchie apparecchiature, soprattutto riscaldamenti e motori elettrici, andrebbero infatti sostituiti.
Il comitato di iniziativa è composto da parlamentari UDC, PS, PPD, PLR, Verdi, Verdi liberali, PBD e PEV, nonché da rappresentanti di swisscleantech, associazioni di consumatori, Greenpeace, imprenditori, scienziati e altre organizzazioni energetiche e ambientaliste.