Gli ex ospiti si sono ritrovati domenica per condividere i ricordi della struttura chiusa definitivamente il 30 giugno 2023.
MELIDE - Non si può dimenticare il Centro per invalidi Al Suu di Bombinasco. Lo sa bene Max Spinetti, noto volontario della struttura, che tanto si era speso prima della sua chiusura definitiva. Dopo quel fatidico giorno, il 30 giugno 2023, gli ospiti sono stati assegnati alle diverse strutture presenti sul territorio. Sparpagliati, insomma, per il cantone.
Spinetti, però, ha deciso di non abbandonarli. A distanza di tempo, infatti, il suo impegno nei loro confronti continua. E, un paio di volte l'anno, in primavera e in autunno, li porta anche in gita. «Vado personalmente nelle strutture dove risiedono a consegnare gli inviti», racconta a Tio/20 Minuti. «Insieme ad altri volontari, li portiamo a fare una passeggiata, a mangiare una pizza o a prendere un gelato. Diventa un'occasione per ritrovarsi e condividere insieme i ricordi, ma anche per trascorrere una giornata in modo diverso. Quando si ritrovano è sempre bello», dice con un filo di emozione.
Spiega che ai sei ex ospiti manca soprattutto il contesto in cui si trovava il centro Al Suu. Manca la vita comunitaria. «Potevano coltivare l'orto, fare attività manuali, uscire in giardino. Ognuno aveva il proprio ruolo».
L'ultimo incontro è avvenuto proprio domenica. «Insieme a un'altra volontaria, siamo andati a recuperarli nelle rispettive strutture. Li abbiamo portati a Melide, alla Swissminiatur. E dopo la visita, abbiamo mangiato pizza e gelato. Sa... non li mangiano mai».
La struttura, lo ricordiamo, aveva chiuso i battenti per difficoltà finanziarie tali da non riuscire a garantirne il futuro. Fra Martino Dotta, direttore della Fondazione Francesco e presidente del Comitato dell'Associazione vivere insieme (AVI) (che gestiva il centro), aveva stimato lavori per una spesa complessiva di cinque milioni di franchi: una cifra insostenibile. A distanza di poco più di anno, lo stabile è stato riassegnato. Lo ha acquistato la Croce Rossa: sarà trasformato in un Foyer per una quindicina di minori non accompagnati.
Il ricordo di Claudio, uno degli ex ospiti del centro
Erano le 09:30 quando è arrivata una macchina nera, non sapevo chi era ma in fondo era Rachele e Graziana. Mi hanno colpito il cuore. Quando le ho viste, quasi quasi piangevo, ma poi mi sono tirato assieme e siamo partiti a prendere Giorgio. Quando siamo arrivati era già pronto e siamo partiti verso Melide. Durante il viaggio eravamo tutti freschi di gioia aspettando i benvoluti compagni.
Quando li abbiamo incontrati è stato bello: trovarsi assieme dopo un po' di tempo che non ci vedevamo più. Era come vedere per la prima volta delle persone amate e che ho amato.
Siamo entrati alla Swiss Miniature e abbiamo percorso a piedi e poi siamo saliti sul trenino. Ci siamo divertiti, sembrava proprio di salire sulla giostra ma era solo un trenino passeggero.
Poi era ora di pranzo e ci siamo incamminati fino al ristorante giardino. Abbiamo mangiato, bevuto e ci siamo rallegrati coi nostri compagni. In fondo in fondo sentivo malinconia per non aver raggiunto il mio scopo totale a Bombinasco, ma la vita ci lascia sempre un segno di benevolenza al quale si accinge un po' di smalto di freschezza.
Verso le 16 siamo tornati indietro. Spero che ce ne siano ancora delle altre!