A opporsi alle nuove norme sono in particolare Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera, Gruppo Lupo Svizzera e zooschweiz, che hanno lanciato oggi un referendum
BERNA - Mentre il mondo affronta la crisi climatica e la diminuzione della biodiversità, il Parlamento svizzero abbandona la protezione delle specie. È quanto sostengono diverse associazioni ambientaliste, che lanciano oggi un referendum contro la Legge sulla caccia (LCP).
A opporsi alle nuove norme sono in particolare Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera, Gruppo Lupo Svizzera e zooschweiz. A loro dire la discussione, avviata per facilitare la regolazione del numero di lupi, si è spinta ben oltre, minando le fondamenta della protezione delle specie.
«Questa legge inaccettabile minaccia gravemente la protezione delle specie tramite il trasferimento di competenze dalla Confederazione ai Cantoni (contrario alla Costituzione), l'abbattimento preventivo e una lista di specie regolabili che il Consiglio federale potrà cambiare a piacimento senza consultare il Parlamento», ha affermato ai media a Berna Urs Leugger-Eggimann, segretario centrale di Pro Natura e presidente dell'associazione promotrice del referendum.
La nuova legge sulla caccia sarebbe stata una buona occasione per aiutare la biodiversità. Ora, invece di proteggere meglio le specie, sarà possibile abbattere gli animali protetti addirittura preventivamente, semplicemente perché esistono, sottolineano le associazioni. «In Svizzera un terzo delle specie è minacciato», spiega Océane Dayer, responsabile politica presso WWF Svizzera. «Con queste cifre siamo al deprecabile primo posto tra i 36 paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)».
«L'attuale LCP è un buon compromesso tra caccia e protezione. La nuova, inaccettabile, legge è invece il contrario. La revisione è stata un tira e molla, una lotta che ha allontanato la LCP dagli obiettivi legati alla protezione», ha dal canto suo dichiarato Werner Müller, direttore di BirdLife Svizzera.
Per tutti questi motivi, le associazioni ambientaliste hanno deciso di lanciare un referendum, in modo da non indebolire la protezione delle specie. Le organizzazioni hanno ora tempo fino al 16 gennaio 2020 per raccogliere 50'000 firme.
Secondo un sondaggio gfs, commissionato dagli organizzatori del referendum, il 72% delle persone respinge l'abbattimento di animali a scopo preventivo, ha spiegato Leugger-Eggimann. Oltre i tre quarti sono contro la caccia al lupo quando misure di protezione delle greggi non sono mese in atto.
Il sostegno delle Regioni di montagna - Le regioni di montagna sostengono la nuova legge sulla caccia. Contrariamente a quanto pretendono alcuni settori ambientalisti, «le legge riveduta sulla caccia, non rappresenta una legge per eliminare l’importante popolazione dei grandi predatori, ma per regolarla. Permetterà anche di assicurare l’accessibilità della montagna, sia alla popolazione locale, che ai turisti». Di conseguenza, il SAB sostiene la legge riveduta sulla caccia e respinge il referendum. Con il lancio di un referendum contro la legge sulla caccia, esiste il rischio di creare un divario tra la popolazione urbana e la popolazione rurale; ciò sarebbe pregiudizievole per la coesione della Svizzera.