L'Associazione delle famiglie monoparentali segnala le principali difficoltà di ordine pratico della ripresa scolastica
Mense talvolta sospese, frequenza dei figli spalmata su tutta la settimana e cessazione del telelavoro. Ecco gli ostacoli che stanno rendendo difficile la conciliabilità famiglia-lavoro
CHIASSO - La riapertura delle scuole era attesa soprattutto dai genitori che lavorano. La ripartenza c’è stata, con modalità differenti tra i vari istituti scolastici tali da porre però nuove sfide nel conciliare l’attività professionale con la gestione dei figli.
Per avere un quadro d’insieme l’Associazione ticinese delle famiglie monoparentali e ricostituite (Atfmr) ha fatto un sondaggio tra i propri soci e contatti. «Abbiamo voluto fornire indicazioni di ordine pratico sulle difficoltà con cui saranno confrontati i genitori. Il risultato è uno spaccato piuttosto diversificato» spiega la coordinatrice Lisa Bacchetta.
La conciliabilità lavoro-famiglia può incagliarsi, ad esempio, sulla pausa pranzo. Alcuni istituti hanno sospeso la mensa, attiva durante il lockdown, altri la offrono anche alla scuola dell’infanzia. Un altro problema nasce dalla suddivisione degli allievi in gruppi. Alcuni istituti, rileva il sondaggio dell’Atfmr, hanno fatto in modo che fratelli e sorelle frequentino la scuola nei medesimi orari, permettendo ai genitori di potersi dedicare in modo esclusivo all’attività professionale. Alcune sedi scolastiche, come quella di Chiasso, lo hanno fatto. «Poter coordinare la frequenza di fratelli e sorelle sia alla scuola elementare che alla scuola dell’infanzia costituirebbe pure un grande sostegno per le famiglie» rileva l’Atfmr. «Ciò semplificherebbe la vita in modo incredibile ai genitori» aggiunge Bacchetta.
Dal sondaggio è pure emerso il fatto che per alcuni genitori la ripresa delle attività ha significato la rinuncia al telelavoro, «il che, con questa frequenza parziale della scuola, rende più ardua la conciliabilità famiglia e lavoro».
In conclusione, l’auspicio dell’Atfmr è che «i genitori che lo necessitano per motivi professionali possano usufruire del servizio di mensa e che vengano prese in considerazione misure di conciliabilità come l’inserimento di fratelli e sorelle nei medesimi gruppi di frequenza. Ci auguriamo inoltre che il telelavoro rientri a pieno titolo nella cultura aziendale, pubblica e privata, ticinese».