Presentate due interpellanze a livello cantonale e federale. «Si anticipi e risolva ogni inghippo logistico»
BELLINZONA - Lucerna inizierà la campagna di vaccinazione il 23 dicembre. La conferenza dei direttori cantonali della sanità e della socialità dei cantoni della Svizzera centrale (LU, NW, OW, SZ, UR, ZG) vorrebbe iniziare il prima possibile. Friburgo si muoverà il 28 dicembre, come il Vallese. Seguirà poi il Ticino, che agirà dal 4 gennaio. I cantoni sono rimasti sorpresi dalla rapidità dell'approvazione del vaccino di Pfizer e si trovano ora a far fronte a una grande sfida dal profilo logistico. Ma se alcuni Cantoni riescono a organizzarsi e partire con le vaccinazioni già questa settimana, il Ticino appare «in ritardo» agli occhi del PLR.
I liberali radicali si chiedono «perché il nostro cantone inizierà la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 con due settimane di ritardo rispetto ad altri» e «perché la Confederazione abbia preferito non attuare un piano nazionale di vaccinazione». Per questo hanno inoltrato due interpellanze, una a livello cantonale (Giorgio Galusero) e una a livello federale (consigliere nazionale Alex Farinelli).
Il Ticino riceverà circa 10'000 dosi da parte di Pfizer/BioNTech (utili quindi a cinquemila persone). È stato il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini, a spiegare che i primi saranno somministrati a partire dal 4 gennaio agli ospiti delle case per anziani (che lo vorranno). Non prima, perché bisogna organizzarsi: informare i degenti delle strutture e i loro familiari, far loro firmare il consenso. E bisogna essere precisi: una scatola di vaccini contiene 975 dosi che devono essere consumate tutte e in fretta una volta tolte dal congelatore. Se no andrebbero sprecate.
Ma per il PLRT bisogna «dare massima priorità al processo di vaccinazione, anticipando e risolvendo ogni inghippo logistico o organizzativo», perché «governare significa prevedere».