L'OCST: «Corrette alcune storture».
BELLINZONA - L’inizio dell’anno ha coinciso con una serie di novità riguardanti le imposte alla fonte dovute dai frontalieri.
Come spiega l’OCST in una nota dettagliata pubblicata sul proprio sito, «il nuovo accordo, entrato in vigore il 17 luglio 2023, prevede il principio di “non discriminazione”. Questo significa che le imposte alla fonte dei frontalieri stessi, devono essere calcolate con gli stessi sistemi utilizzati per coloro che vivono in Svizzera».
«Corrette alcune storture» - Sono state corrette in particolari due distorsioni. La prima riguardava il “moltiplicatore comunale”: «Nel 2015 - scrive il sindacato - il Gran consiglio aveva elevato al 100% il moltiplicatore comunale per i frontalieri, cioè una delle tre componenti che costituiscono le imposte alla fonte versate dai lavoratori». Dal 2024, si torna a utilizzare il moltiplicatore comunale medio: questo «ha prodotto un abbassamento generale dei tariffari delle imposte alla fonte dei frontalieri. In virtù di questa modifica, da quest’anno molti pagheranno meno imposte alla fonte rispetto al passato». In linea generale, la riduzione per i vecchi frontalieri, a parità di reddito, vale per i «soggetti celibi/nubili/separati/divorziati/vedovi, senza figli a carico», «soggetti conviventi senza figli», «soggetti conviventi con figli», «coniugati con coniuge a carico» e «coniugati con coniuge che lavora in Svizzera».
«Era discriminazione al contrario» - Al tempo stesso, è stato risolto un altro punto che, al contrario, favoriva i frontalieri dei Comuni di confine con il coniuge che lavora in Italia. «Questi soggetti, fino allo scorso anno, venivano tassati in Svizzera senza tenere conto del fatto che il marito o la moglie percepissero un secondo reddito». Si trattava di «una “discriminazione al contrario”, in quanto chi vive in Svizzera da sempre viene tassato con un’aliquota maggiore nel caso in cui il coniuge percepisca un secondo reddito». Questo sistema di tassazione, chiamato “cumulo dei redditi”, veniva già applicato, oltre ai residenti in Svizzera, anche alle coppie di frontalieri (quindi nel caso in cui entrambi i coniugi lavorassero in Svizzera), così come ai frontalieri “fuori fascia” (cioè residenti oltre i 20 chilometri dal confine) e ai frontalieri con rientro settimanale.
I frontalieri dei Comuni di confine erano quindi gli unici a beneficiare di una tabella di imposte alla fonte “speciale”, frutto di un negoziato particolare tra Italia e Svizzera risalente agli anni ’80, «che tuttavia non era più giuridicamente sostenibile». Va ulteriormente specificato che questo sistema di tassazione «era presente nel solo Canton Ticino, in quanto tutti gli altri frontalieri, attivi ad esempio nel Grigioni o nel Vallese, erano già assoggettati al sistema del “cumulo dei redditi”». A partire dal 1° gennaio 2024, i frontalieri dei Comuni di confine, che hanno il coniuge che lavora in Italia, verranno pertanto sottoposti alle stesse identiche condizioni di tassazione di tutti gli altri contribuenti esistenti in Svizzera.