A margine della vicenda Gobbi, il disagio tra chi veste la divisa traspare da lettere anonime e fughe di notizie.
L'amarezza dell'ex ufficiale Giorgio Galusero: «Quando la vicenda sarà chiusa, bisognerà farsi delle domande».
GIUBIASCO - «Mi sento male. Soffro. Se effettivamente queste voci vengono dall'interno, c'è da interrogarsi». Giorgio Galusero, ex ufficiale della Polizia cantonale ed ex deputato PLR, è confrontato con una grande amarezza. Lui che fino al 2007 ha vestito la divisa non riesce a comprendere tutte le fughe di notizie e le lettere anonime in merito alla vicenda dell'incidente di Norman Gobbi.
La sensazione – La verità sul sinistro capitato a metà novembre al Direttore del Dipartimento delle istituzioni sarà nota alla fine dell'inchiesta. Ma c'è un altro aspetto a preoccupare Galusero. «Sembra che stia emergendo un certo malessere presente all'interno del corpo di polizia».
Lettere anonime – Almeno due le lettere anonime recapitate ai vari media nelle scorse settimane. Lettere anonime, ma molto dettagliate. Con tanto di nomi di persone e di procedure che lasciano ipotizzare come chi le abbia redatte sia bene a conoscenza dei meccanismi di polizia.
«Qualcosa di sottile» – «Le fughe di notizie c'erano anche ai miei tempi – ricorda Galusero –. È abbastanza normale. Solitamente si trattava di informazioni legate a un'inchiesta. Qui invece siamo di fronte a qualcosa di più sottile. Con un attacco ai piani alti della polizia. Non rammento situazioni simili in passato. Sembra quasi che si aspettasse il pretesto per tirare fuori certi temi scomodi. Non si può ignorare questo aspetto».
Immagine – L'anonimato resta un problema. Perché non permette di appurare le fonti. E alimenta dubbi a non finire. «Trenta o quarant'anni fa una lettera anonima non andava quasi da nessuna parte. Adesso potenzialmente fa il giro del mondo. A livello di immagine è un grosso problema per la polizia. Ed è normale che media, opinione pubblica e politici si pongano domande su cosa stia accadendo dietro le quinte».
«Quando sarà finita...» – In un passaggio di una lettera si allude al fatto che a essere indagato penalmente sia solo un agente della polizia cantonale. Secondo chi l'ha scritta sarebbe invece opportuno che sotto la lente finissero anche altre personalità di polizia che avrebbero fatto in modo di "nascondere" alcuni aspetti. Sul testo appaiono nomi e cognomi. «Ecco, questo è molto grave – commenta Galusero –. Io non so come andrà a finire questa vicenda. Però quando sarà conclusa e ne sapremo tutti di più, sarà il momento di chiedersi come sta la polizia».
«Chiarezza verso il cittadino» – La vicenda Gobbi, al di là di come si concluderà, fa ipotizzare dissapori, fragilità, magari anche ripicche. «E di fronte al cittadino queste presunte divergenze interne vanno appianate. Urge chiarezza anche su questo», conclude Galusero.