Nel sangue della maestra uccisa la sera del 14 ottobre nella sua villetta di Stabio non sono state trovate né sostanze tossiche né psicofarmaci
COMO / STABIO - A quasi tre mesi dall'uccisione di Nadia Arcudi, 35enne insegnante di scuola elementare di Stabio, rinvenuta senza vita ai margini di un sentiero boschivo a Rodero, giunge la notizia dei risultati degli esami tossicologici eseguiti in Italia sul suo corpo.
Come riferisce il Corriere del Ticino, «l'autopsia consegnata alla Procura di Como dal medico legale Giovanni Scola ha confermato la causa della morte, avvenuta per edema polmonare generato da una condizione di soffocamento». Sono quindi risultati negativi gli esami tossicologici, ciò significa che, nel sangue della donna, non è stata rilevata nessuna traccia di calmanti, psicofarmaci o stupefacenti.
Attraverso questi esami si voleva capire se la donna fosse stata stordita dalla somministrazione di sostanze tossiche o che agiscono sulle funzioni psichiche, vista l'assenza di ferite che potrebbero fare ipotizzare la resistenza o il tentativo della donna all'aggressione.
Dal CdT si apprende pure che, da parte italiana, manca solo la mappatura di tracce biologiche di persone terze, rilevabili sul corpo della vittima, e poi il compito degli inquirenti comaschi sarà concluso.
Sul fronte ticinese delle indagini, Michele Egli, reo confesso, deve ancora spiegare il motivo dell'uccisione della donna, avvenuta nella villetta di Stabio la sera del 14 ottobre.