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La polizia scientifica è tornata nell'appartamento e questa volta ha scoperto cellule ematiche
STABIO - Sono state trovate tracce di sangue nella casa dove abitava Nadia Arcudi. È questa la novità più importante emersa dalle indagini effettuate negli scorsi giorni dalla Polizia scientifica che si è recata nell'abitazione dove la maestra di Stabio abitava insieme alla madre.
Una novità - pubblicata oggi sul CdT - che non fa più di tanto chiarezza sulla dinamica di quanto successo. Anzi, aggiunge ulteriori interrogativi. In un primo momento si era detto che nell'appartamento non erano state rinvenute macchie di sangue, e che il corpo di Nadia Arcudi non aveva segni di violenza. Il cognato della donna - l'unico finora arrestato e che ha ammesso di avere avuto un ruolo nella morte della donna ma che ha respinto l'accusa di averla uccisa - aveva raccontato di aver trovato in casa il corpo privo di vita di Nadia. Per non dare un dispiacere alla famiglia, aveva pensato di avvolgerla in un tappeto e coprire il viso con un sacchetto di plastica in quanto sporco di sangue. Corpo che è stato poi trasportato oltre confine e abbandonato nei boschi di Rodero.
Perchè c'era del sangue in casa? E soprattutto chi ha ucciso Nadia Arcudi? E perchè? Interrogativi che finora non hanno una risposta. Le indagini sono chiuse nel più stretto riserbo e il Ministero pubblico preferisce non fornire spiegazioni alla stampa.
