La conferma nel nuovo barometro di Credit Suisse. Il tema del clima scende al secondo posto. La guerra in Ucraina fuori dalla "top 10"
BERNA - Prima ci sono le spese sanitarie - e, quindi, le fatture della cassa malati alla fine del mese - e poi viene tutto il resto. Si parla delle preoccupazioni degli svizzeri secondo l'ultimo "barometro" presentato oggi da Credit Suisse.
Le questioni sanitarie, si legge in un comunicato, hanno guadagnato 16 punti percentuali, balzando in cima alla lista con un netto 40% e scalzando le problematiche legate al cambiamento climatico, che scendono al secondo posto (38%). A completare il podio delle preoccupazioni troviamo infine la previdenza per la vecchiaia/AV (32%, in calo del 5% rispetto a dodici mesi fa).
Continuando, verso le posizioni più in basso, troviamo poi le relazioni con l'Europa e le questioni energetiche, che occupano la quarta e la quinta posizione, con un 26%. Dal sesto al nono posto ci sono quindi l'immigrazione (23%), l'inflazione (22%), i costi abitativi - e, più in generale, dei canoni d'affitto (il balzo, in virtù degli aumenti degli ultimi mesi, è stato dal 9% al 22%) - e il tema dei rifugiati (20%). È invece scivolata fuori dalla "top 10" la guerra in Ucraina, che ora occupa l'undicesima piazza (13%).
A livello di tendenze generazionali, «la segmentazione degli elettori in base alla generazione dimostra che il tema sanità/casse malati è la principale preoccupazione intergenerazionale, ad eccezione della più giovane generazione Z, focalizzata di gran lunga più sulla questione ambientale/del cambiamento climatico» mentre, rileva lo studio, «la preoccupazione per l'immigrazione e gli stranieri diminuisce parallelamente all'età degli intervistati».
Anche a livello delle singole regioni linguistiche le apprensioni sono differenti. In Romandia la questione dell'ambiente resta al primo posto e la guerra in Ucraina continua a preoccupare molto (22%), mentre in Ticino e nella Svizzera tedesca casse malati e i temi dell'asilo e dell'immigrazione sono molto più sentiti. «In generale, negli ultimi 40 anni la visione collettiva delle preoccupazioni e delle tematiche sociali è cambiata. Mentre in passato le inquietudini generali erano focalizzate su pochi settori, oggi ci sono tanti temi diversi che preoccupano», afferma Cloé Jans, responsabile delle attività operative di gfs.bern, che realizza il Barometro delle apprensioni di Credit Suisse dal 1995.