Il 9 giugno i cittadini ticinesi voteranno sulla modifica della legge dell'Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT)
LUGANO - Il 9 giugno le cittadine e i cittadini ticinesi voteranno sulla modifica della legge dell’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT). Giovedì 18 aprile è stata lanciata la campagna a favore del salvataggio delle pensioni IPCT, che rischiano un forte degrado (riduzione del 15%).
Un vasto fronte unito invita a votare Sì alla modifica della legge IPCT, che tocca quasi 17'000 lavoratrici e lavoratori, in massima parte residenti in Ticino.
Il fronte è composto dai Partiti PLR, Il Centro, PS, Verdi, PC, Più Donne, Forum Alternativo, POP, Avanti & Movimento Ticino Lavoro, Verdi Liberali, ai quali si uniscono i Sindacati OCST, SIT e VPOD, nonché l'Associazione svizzera degli infermieri (ASI), l’Associazione pensionati dello Stato (APS), la Federazione svizzera Funzionari di Polizia (FSFP) e l’Associazione delle polizie comunali ticinesi.
Forse per una votazione non si è mai visto un comitato di sostegno così ampio come quello che si è presentato il 18 aprile alla Casa anziani Aranda di Giubiasco (un ente sociosanitario assicurato presso l’IPCT) per sostenere il salvataggio delle pensioni delle/dei dipendenti affiliate/i all’IPCT: ossia collaboratori del Cantone, di enti sociosanitari e universitari, di vari Comuni, tutti i docenti comunali,...).
E su questo sono concordi Alessandro Speziali, presidente del PLR e Fabrizio Sirica, co-presidente del PS. Alessandro Speziali, felicitandosi della bella dimostrazione di coesione, ha sottolineato come, per dimostrare responsabilità e solidarietà, sia importante mantenere la coerenza ed il potere d’acquisto di quasi 17'000 lavoratori e lavoratrici residenti.
Per questo si parla di «salvataggio», ribadisce Fabrizio Sirica, perché «dobbiamo salvare i redditi medi e medio bassi dal rischio di povertà. Se non passano queste misure di compensazione il risultato sarà drammatico e drastico. Il presidente del Centro Fiorenzo Dadò completa: «non si possono battere le mani e appendere gli striscioni per il personale pubblico e il personale sanitario mentre si facevano salti mortali durante il Covid per poi neanche dargli una previdenza vecchiaia dignitosa. Inoltre «lo Stato deve dare il buon esempio, ogni arretramento dell’Ente pubblico nei confronti dei dipendenti apre il varco a un arretramento nel settore privato.
Samantha Bourgoin, coordinatrice dei Verdi dal canto suo invita le cittadine e i cittadini che si esprimeranno con il proprio voto nell’urna, a calarsi nel loro ruolo di datore di lavoro: «i datori di lavoro siamo noi cittadini. Non so quanti andando negli ospedali, nelle scuole, nelle piscine, a ogni sportello comunale o cantonale si rendano conto di essere anche datori di lavoro. Siamo noi a determinare le loro condizioni salariali e pensionistiche. Più basse sono le retribuzioni, più bassi sono il potere d’acquisto e il sostegno all’economia locale».
Tamara Merlo (granconsigliera di Più donne) sottolinea inoltre che «le statistiche mostrano che nel settore pubblico le donne ancora subiscono svantaggi nel salario, e il divario pensionistico è ancora maggiore», mentre Massimiliano Ay (granconsigliere Pc) ha sottolineato che: «I lavoratori pubblici meritano molto di più, il compromesso raggiunto è ben migliore rispetto alle prospettive iniziali quindi pur non entusiasmandoci, lo sosterremo convintamente». A chiudere gli interventi l’esperienza dell’infermiera Laura Kaspar, rappresentante del Forum Alternativo: «Con altri tagli il nostro lavoro sarebbe ancora meno sicuro e il tasso di abbandono sarebbe ancora più ampio: l’80% sono donne, e molte vogliono scappare da questo lavoro, perché le condizioni sono in continuo peggioramento».
L’ampio comitato è unanime nel sostenere le misure di compensazione, studiate per fronteggiare la diminuzione del tasso di conversione, che serve al calcolo delle pensioni di vecchiaia: diminuzione dal 6,17% al 5,25% e che si concretizza progressivamente tra il 2024 ed il 2031. Il comitato invita pertanto il popolo ad approvare i 14,6 milioni di franchi annui a carico del Cantone, secondo la decisione presa dalla grande maggioranza del Gran Consiglio. Si ricorda infine che anche i dipendenti saranno chiamati a contribuire per le misure di compensazione in base all’accordo raggiunto tra Governo e Sindacati dopo una lunga negoziazione, accordo che è sfociato nella modifica della legge dell’IPCT dapprima sottoposta al Parlamento ed ora in votazione popolare il 9 giugno.
Comitato Sì alla modifica legge IPCT