Un migliaio di persone ha manifestato oggi a Berna. Un "no" sarebbe un segnale contro la politica dell'isolamento
BERNA - Un migliaio di persone - 3000 secondo gli organizzatori - hanno partecipato oggi a Berna alla manifestazione No-Forntex per protestare contro l'aumento dei contributi svizzeri all'agenzia europea delle frontiere Frontex, sul quale i cittadini sono chiamati a esprimersi il 15 maggio. Con un "no" alle urne il popolo potrebbe inviare un segnale contro la politica d'isolamento, si legge in un appello per la manifestazione.
In qualità di Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, Frontex è corresponsabile della morte di decine di migliaia di persone nel Mediterraneo, denunciano i manifestanti e gli organizzatori dell'azione.
Secondo il comunicato, l'appello alla manifestazione è stato fatto da più di 80 organizzazioni, movimenti, chiese e partiti. Chiedono libertà di movimento per tutti invece dell'isolamento, una società della solidarietà invece della militarizzazione, e «scialuppe di salvataggio invece di Frontex».
Per controllare meglio le frontiere esterne, l'Ue ha deciso di rafforzare il mandato di Frontex. Essendo associata agli accordi di Schengen, anche la Svizzera è chiamata ad adeguare i suoi contributi finanziari, che passeranno dai 24 milioni di franchi del 2021 ai 61 milioni nel 2027. Contro tale aumento è stato lanciato un referendum.
I sostenitori ritengono che la Svizzera debba assumere la sua parte di responsabilità nella sorveglianza delle frontiere esterne di Schengen e non mettere in pericolo la cooperazione con i paesi europei.