L'idea di un gruppo di studenti del Poli che stanno cercando una soluzione creativa a un problema molto sentito
LOSANNA - Tentare di rintracciare il lupo, di questi tempi tristemente sulla bocca di tutti, utilizzando le capacità sovrumane dell'intelligenza artificiale. È questo il progetto lanciato da quattro studenti del politecnico di Losanna, Zurigo e dell'Università di Basilea, riuniti in una start-up dal nome di Synature.
Per avviare la loro attività, riporta il quotidiano vallesano Le Nouvelliste, i ragazzi hanno iniziato una raccolta fondi (già arrivata a più di 17mila franchi) pubblica sul portale wemakeit.ch.
L'idea è quella di coniugare la capacità di calcolo "intelligenti" del computer a un sistema di microfoni sofisticati. Questi sono in grado d'intercettare gli ululati dei lupi, percepibili anche fino a 3 km di distanza, e triangolar la loro posizione con precisione, e in maniera automatica, su di una mappa. Il tutto in maniera istantanea e automatica, grazie a un software sviluppato dai tre.
«Nel 2021 circa 800 animali da pascolo sono stati uccisi dai lupi e la loro popolazione sta crescendo in maniera molto rapida», scrivono sulla pagina di wemakeit i giovani ingegneri, «è evidente che servano al più misure preventive, purtroppo monitorare i branchi è un'operazione che richiede molto tempo e risorse».
Al momento si utilizza già un sistema analogo, ma che si basa su di un altro medium di registrazione: la fotografia. Le "trappole fotografiche" vengono infatti impiegate in gran parte della Svizzera da molti anni, e non solo per monitorare la presenza del canide predatore. Queste però non inviano automaticamente le foto a una centrale e devono essere scrutinate manualmente.
I microfoni smart dei quattro studenti dell'ateneo vodese si affiancherebbero a questo sistema - senza rimpiazzarlo - e rendendo la mappatura dei branchi ancora più precisa. Questo perché i rumori sono dei potenti indicatori della struttura di un branco e del comportamento dei singoli esemplari, possono svelare se ci sono lupacchiotti, se è la stagione degli amori o se ci sono dei conflitti.
Una cosa che però non riesce a fare, commenta a Le Nouvelliste, l'ufficio di Caccia e Pesca del Vallese, è distinguere un esemplare da un altro. Gli ululati, infatti, «non hanno dei tratti così distintivi da permettere di risalire a un lupo in particolare». Una cosa, questa, che rende anche difficile capire con esattezza il numero di esemplari in un branco. Le trappole fotografiche restano quindi uno strumento fondamentale anche perché «i lupi non ululano tutte le notti», malgrado ciò - confermano gli esperti - «potrebbe rivelarsi uno strumento comunque utile per monitorare diverse specie di fauna selvatica».