Il presidente della fondazione RoadCross si esprime sul recente caso che ha coinvolto un conducente ticinese.
LOSANNA - Niente prigione con la condizionale per il ticinese pizzicato, nel gennaio del 2023, a 188 km/h sull'A2 dove il limite era di 100. Ieri il Tribunale federale ha confermato la decisione della Corte d'appello di convertire la pena detentiva in una pecuniaria di 180 aliquote giornaliere sospesa condizionalmente aumentando inoltre la multa da 500 a 1'000 franchi.
Una decisione però che ha fatto storcere il naso a qualcuno. «La clemenza verso gli automobilisti che commettono questi reati è un affronto alle vittime». Non ha usato mezzi termini per commentare, sulle colonne del Blick, la notizia del TF Willi Wismer, presidente di RoadCross. La fondazione da anni mette in guardia da un ulteriore allentamento della legge sulla circolazione stradale e chiede un maggiore sostegno da parte dei politici nella lotta contro le infrazioni per eccesso di velocità. «L'attuale tendenza dimostra che per garantire la sicurezza stradale sono necessarie sanzioni più severe», si legge sul loro sito web.
«Il TF ha soltanto confermato l'interpretazione della Corte d'appello ticinese», ha continuato Wismer. «Secondo me è proprio questa istanza che ha commesso l’errore. Non capisco perché un conducente, che viaggiava a 88km/h oltre il limite consentito, non sia condannato con una pena detentiva con la condizionale.
Il TF ha dato ragione alla Corte di seconda istanza, in quanto gli adeguamenti della Legge federale sulla circolazione stradale (LCRStr), in vigore dal primo ottobre dell'anno scorso, prevedono che i giudici hanno un margine di discrezionalità e non sono più obbligati a imporre una pena detentiva minima obbligatoria di un anno se, nei dieci anni precedenti l'atto, l'autore non ha subito alcuna condanna per crimini o delitti commessi nella circolazione stradale che abbiano cagionato un serio pericolo per la sicurezza altrui o il ferimento o la morte di terzi. «Teoricamente è possibile punire meno severamente una persona che non ha mai commesso un reato. Eppure, credo che questa possibilità debba essere usata solo in casi eccezionali. L’esempio del conducente ticinese non dovrebbe rientrare in questa categoria. L’infrazione è stata commessa e la punizione deve essere adeguata».
Un allentamento delle pene che potrebbe, in futuro, ridurre l’effetto deterrente. «La patente, in ogni caso, è stata ritirata. La situazione però è ben diversa quando si rischia il carcere. In questo caso non ha senso che il tribunale aumenti la multa da 500 a 1000 franchi».