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SVIZZERA«C'è chi paga fino a 360 franchi di affitto al mese di troppo»

15.10.24 - 13:02
«Conseguenze drammatiche per gli inquilini». Così viene affossata la modifiche al diritto di locazione, in votazione il 24 novembre.
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Fonte ats
«C'è chi paga fino a 360 franchi di affitto al mese di troppo»
«Conseguenze drammatiche per gli inquilini». Così viene affossata la modifiche al diritto di locazione, in votazione il 24 novembre.

BERNA - I due cambiamenti apportati al diritto di locazione, mediante modifiche al Codice delle Obbligazioni (CO), su cui si voterà il 24 di novembre, avranno conseguenze "drammatiche" per i pigionanti, già alle prese con affitti in rialzo e carenza di alloggi a prezzi bassi.

È l'opinione di un'alleanza rosso-verde e dell'Associazione svizzera degli inquilini (ASI), cui si aggiungono le associazioni degli studenti, dei pensionati e dei consumatori, secondo cui i proprietari potranno disdire i contratti di locazione più facilmente, per poi riaffittare appartamenti e immobili a prezzi più elevati. Tutto ciò in un contesto di costante incremento degli affitti e di carenza di alloggi.

Uno scandalo - Per Carlo Sommaruga, presidente dell'ASI e "senatore" socialista per Ginevra, come anche per la consigliera nazionale Jacqueline Badran (PS/ZH), contrariamente a quanto sostenuto dalla lobby immobiliare e dalla maggioranza del parlamento, i cambiamenti proposti al diritto di locazione non sono di poco conto, bensì rappresentano un attacco diretto agli inquilini (il 63% della popolazione vive in affitto). Questi sono già sotto pressione a causa del caro affitti - un elemento ricordato anche dal vicepresidente dell'ASI, Adriano Venuti - e dell'aumento dei costi energetici, per non parlare dei premi delle casse malattia.

Questi attacchi ripetuti dei proprietari di immobili ai diritti, di per sé già precari, degli inquilini, non fanno che aggravare uno scandalo in atto da anni: nonostante i bassi tassi ipotecari e l'aumento dell'attività edilizia, che avrebbero dovuto sfociare in una diminuzione degli affitti, ogni anno i locatari pagano 10 miliardi di franchi di troppo in pigioni, pari a 360 franchi al mese in più per ogni alloggio. Si tratta di una situazione «illegale», ha tuonato Badran, di uno «scandalo enorme».

Non contenti, ora gli ambienti vicini ai proprietari vogliono rendere ancora più precaria la situazione di chi affitta, per ottenere rendite ancora più elevate, ignorando bellamente il calo del potere di acquisto delle famiglie, ha rincarato Sara Stalder, direttrice della Fondazione per la difesa dei consumatori (Svizzera tedesca). Stando a Venuti, studi dimostrano che ogni volta che un appartamento cambio di inquilino, la pigione tende ad aumentare.

Modifiche non innocue - Per il vicepresidente dell'ASI, il consigliere nazionale Michael Töngi, le nuove disposizioni del Codice delle obbligazioni sulle quali voteremo non sono di poco conto come vogliono farci credere i favorevoli, specie per la sublocazione, soprattutto perché interessano un importante numero di soggetti, siano essi studenti, ma anche dottori attivi in studi medici o artigiani. Per quanto attiene al subaffitto, già regolato per legge peraltro, in futuro bisognerà ottenere il consenso scritto del proprietario, che potrà rifiutare un'intesa che vada oltre i due anni. Basterà poi non rispettare un elemento di questo accordo, ha aggiunto Töngi, per ricevere una diffida e, se non si ottempera, una disdetta con un preavviso di 30 giorni. Questi formalismi, a detta del deputato lucernese, peggiorano la situazione dei locatari, dando maggior potere ai proprietari.

Ciò vale anche per la risoluzione dei contratti di locazione da parte dei proprietari per esigenze proprie, secondo Töngi. D'ora in poi, dovrebbe essere possibile inoltrare la disdetta nei termini legali in caso di bisogno personale importante, e non più "urgente". Per quanto tale cambiamento possa sembrare anodino, anche in questo caso la situazione degli affittuari viene indebolita: purtroppo capita spesso, ha affermato il vicepresidente dell'ASI, che facendo valere una necessità impellente, per esempio il desiderio di affittare un alloggio o un casa a un parente stretto, come una figlia, dopo essersene andato il vecchio locatario veda spuntare su un portale di annunci immobiliare il suo appartamento a prezzi maggiorati.

Pensionati e studenti - Episodi del genere non sono una rarità, ha aggiunto Béatrice Métraux, copresidente dell'Associazione per la difesa dei diritti dei pensionati (Avivo). Il subaffitto interessa anche queste persone, giacché capita che pensionati affittino una camera in più a studenti o apprendisti, oppure a un nipote. Tra l'altro, ha spiegato, un peggioramento delle regole del gioco è in contraddizione con gli sforzi di alcuni cantoni, come Vaud, di favorire la coabitazione fra persone di generazioni diverse, come giovani e anziani.

A parere di Métraux, l'argomento avanzato dai favorevoli che regole più stringenti per il subaffitto impedirebbero l'uso abusivo di locali a fini speculativi a favore di piattaforme come Airbnb, è risibile, visto che difficilmente una persona di 70 o 80 anni si iscriverebbe su una simile piattaforma.

Secondo Métraux, il rischio che le regole per il subaffitto e le esigenze del proprietario possano facilitare la disdetta di un contratto di locazione è reale, anche perché gli anziani sovente occupano per decenni alloggi a costi abbordabili che possono essere riaffittati, dopo una semplice mano di vernice, a prezzi ben più elevati.

Le considerazioni valide per gli anziani valgono anche per gli studenti, ha spiegato Sophie Wong a nome degli studenti svizzeri, già confrontati con la difficoltà di trovare alloggio. A detta di Wong, le nuove disposizioni del CO sul subaffitto o il bisogno proprio peggiorano una situazione già precaria per chi studia, che rischia di trovarsi per strada da un momento all'altro.

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