Brutte notizie per l'emittente di Comano: «Non sono esclusi licenziamenti»
Il sindacato svizzero dei mass media: «Ancora risparmi, il personale non ne può più».
Nei prossimi quattro anni l'emittente di Comano deve risparmiare 8 milioni di franchi. Per farlo, ridurrà di 45 unità il proprio organico. Se 11 posizioni sono state già soppresse «con la normale fluttuazione del personale» altre 34 verranno tagliate nel prossimo futuro. «Non sono esclusi licenziamenti» si legge in un comunicato odierno.
L'azienda aveva già annunciato a febbraio il taglio di 12 unità, alla vigilia del lockdown. Il blocco del turnover è già scattato a partire da quest'anno, e per tutto l'anno prossimo, si legge nella nota. Per il biennio 2022-2023 «verrà adottato un sistema di sostituzione ridotta, nell'ordine del 50 per cento».
La RSI dichiara che «affronterà tutte le misure di risparmio necessarie tutelando il proprio personale ed evitando, per quanto possibile, il ricorso a licenziamenti, favorendo la non rioccupazione dei posti vacanti, i pensionamenti anticipati e la riconversione professionale».
Il personale non ne può più - Immediata la reazione del sindacato SSM, che ha chiesto una nuova procedura di consultazione a livello nazionale e regionale. «Prendiamo atto con preoccupazione delle misure adottate» si legge in una nota. «Ancora una volta a pagare il prezzo più alto è il personale, a cui si chiede di produrre di più con meno mezzi». Il sindacato ricorda che dal 2016 l'emittente di Comano «ha già attuato la riduzione di 130 posti di lavoro».