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CANTONELa siccità affossa la produzione idroelettrica (e i conti di AET)

01.06.23 - 12:29
Anno nero per l'Azienda Elettrica cantonale che ha fatto registrare la perdita più alta della propria storia.
TiPress
Christian Vitta, Giovanni Leonardi e Roberto Pronini.
Christian Vitta, Giovanni Leonardi e Roberto Pronini.
La siccità affossa la produzione idroelettrica (e i conti di AET)
Anno nero per l'Azienda Elettrica cantonale che ha fatto registrare la perdita più alta della propria storia.

BELLINZONA - È stato un anno nero per l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) che ha chiuso l’esercizio 2022 con una perdita di 56 milioni di franchi. La più alta mai registrata nella storia. All’origine di questo (brutto) risultato - che di fatto annichilisce l’utile di 19 milioni contabilizzato nel 2021 - vi è il crollo della produzione idroelettrica in Ticino (-40% sulla media pluriennale) unito all’esplosione dei costi dell’energia. In altre parole l’Azienda ha dovuto compensare i quasi 700 GWh non prodotti acquistandoli sul mercato «a prezzi multipli». La spesa? Oltre duecento milioni di franchi.

«Quello che abbiamo vissuto è stato un piccolo terremoto», ha esordito il presidente del CdA di AET Giovanni Leonardi durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati svoltasi a Monte Carasso. Gli ha fatto eco il Direttore del DFE Christian Vitta. «Il 2022 è stato in effetti un anno complicato», ha ammesso il Consigliere di Stato ricordando tutta la serie di fattori «straordinari» concomitanti - la riduzione del gas russo, l’indisponibilità delle centrali nucleari francesi e la siccità - che hanno avuto pesanti ripercussioni sull’intero settore energetico europeo, facendo esplodere i prezzi. «Ad agosto il prezzo per un kilowattora ha sfondato il muro di un franco», ha ricordato da parte sua il Direttore Roberto Pronini.

«Anno senza precedenti»
La situazione internazionale ha sicuramente pesato sui conti. Ma a dare la spallata più potente al risultato 2022 è stata la siccità. E la conseguente impossibilità di produrre elettricità con l’idroelettrico. «Lo scorso anno è stato estremo e senza precedenti», ha ribadito il Vicedirettore (e responsabile delle finanze di AET) Flavio Kurzo. «Il fattore determinante è stato la mancanza del 40% di produzione in concomitanza con l’esplosione dei costi».

Oltre alla siccità - con la pochissima acqua presente soprattutto in Leventina - a provocare la scarsa produzione idroelettrica hanno influito il blocco quasi completo dell’impianto del Ritom da luglio e dicembre (imposto dalle FFS) e lo svuotamento del bacino della Verzasca tra gennaio e giugno. «Ritom e Verzasca non hanno prodotto praticamente nulla per quasi sei mesi», ha precisato Leonardi, sottolineando come la problematica si ripeterà anche quest’anno. «I bacini non saranno pieni neppure quest’estate» ha detto, precisando che il 2023 per AET non è iniziato meglio del 2022. «Anche quest’anno - ammette - potremmo essere in sofferenza».

E il futuro?
Insomma anche il presente e il futuro prossimo restano un’incognita. Con l’approvvigionamento dell’energia che resta la priorità numero uno per l’AET. «È una sfida che l’azienda ha accolto e sta accogliendo», ha ricordato Vitta precisando come la grossa perdita registrata da AET abbia «permesso di evitare che il costo dell’aumento dei prezzi energetici terminasse tutto sulle spalle del consumatore finale».  Consumatore finale che - come ammesso in conclusione da Leonardi - potrebbe veder lievitare, seppure di poco, l’importo delle proprie bollette anche nel 2024.

AET a ogni modo intende combattere le sfide legate al clima, alla volatilità dei mercati e all'instabilità geopolitica «con fiducia». «Il nostro obiettivo - ha concluso Leonardi - è quello di impegnarci a favore di un approvvigionamento sicuro e rinnovabile, investendo nell'aumento della produzione da fonti indigene, nell'ammodernamento degli impianti di produzione e della rete di trasmissione, così come l'elaborazione di soluzioni efficienti a beneficio delle aziende di distribuzione e dei clienti».

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COMMENTI
 

Nmemo 1 anno fa su tio
L’attuale dirigenza dell’azienda dello Stato avrà letto “Malagestione AET” dell’avv. Sergio Salvioni, ex presidente AET. Quale fiducia vorrebbe cercare di vendere considerato che dirigenze precedenti non hanno proceduto e promosso un’azione per far passare alla cassa chi indicato con pesanti responsabilità nel rapporto KPMG, tra questi l’ex presidente del CdA Mauro Dell’Ambrogio e l’ex direttore Paolo Rossi? Dal rapporto risultava che la “responsabilità di Mauro Dell’Ambrogio, ex presidente AET: (…) per l’acquisto della centrale “Le Valli”, consisterebbe per AET in un danno economico quantificabile in almeno CHF 1’100'333 (…) Inoltre, da aggiungere sono anche le responsabilità per la centrale a carbone di Lünen. Ora si cerca fiducia indicando che l’anno 2022 è stato un anno con poche precipitazioni? Troppo facile, signori!

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Nmemo
È proprio vero che ci raccontano quello che vogliono questi personaggi, poi dell’Ambrogio lo si è visto dappertutto, mi chiedo io quali poteri magici avrà avuto per ricoprire tutte le più alte cariche del cantone? Raccomandato? E se si da chi? E come mai succedono queste cose? Inquietante.......

Nmemo 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
Come fai a non sapere da chi? È stato bagnato con l'acqua santa PLRT dalla nascita!

Max80 1 anno fa su tio
Con le fatture che arrivano 😡

gigipippa 1 anno fa su tio
In altre parole questo è il prezzo, o meglio il rovescio della medaglia della scelta strategica di approvvigionamento affidata a terzi.

Sciguetto 1 anno fa su tio
Quindi: se piove poco non possiamo fare affidamento sull’idroelettrico, se piove molto possiamo dimenticarci il fotovoltaico… ma va? Beh, bastava chiedere al Gigi di Viganello che l’avrebbe capito e spiegato bene… e ricordatevi, quando voterete, che in base alla nuova legge i consumi di energia esploderanno in pochi anni (oltre, ovviamente, ai costi)

Jocaalje 1 anno fa su tio
😱😱😱semplicemente vogliono dire che a corto termine vi sarà un’aumento del costo di fornitura elettrica importante…… 😂😂 Sono simpatici nel comunicarlo….😉😉

Trombo 1 anno fa su tio
Risposta a Jocaalje
ad aumentare ci mettono poco.... a togliere mai! Una volta aumentato con mille scuse resterà tutto così... FDM!

madras 1 anno fa su tio
Tutto solo per aumentare il costo anche nel 2024, per poter dividere gli introiti con gli azionisti.

CJ 1 anno fa su tio
"I bacini non saranno pieni neppure quest’estate" ma come fanno a non essere pieni ? il lago maggiore è molto alto e fra un po' esce.... se continua cosi sara un estate di emme ..... se quelli dal aet credono ancora alle previsioni del estate piu calda e siccitosa della storia allora si capioscono le affermazzioni

Romano 1 anno fa su tio
Risposta a CJ
se perdi 10 mesi di pioggia....non le recuperi l'anno successivo con 10 mesi di piogge (ora si e no siamo ad un mese).

CJ 1 anno fa su tio
Risposta a Romano
Due cose il lago maggiore è pieno e se è pieno vuol dire che sono piene anche le dighe o non manca molto … sulla falda c’è ancora un deficit( sopratutto nel medrisiotto ) ma nel sopraceneri siamo quasi alla normalità … ma qui non sono mai mancate le precipitazioni nel ultimo anno e mezzo erano poche ma non assenti … non era neanche lontanamente paragonabile al sottoceneri … mai avuto delle restrizioni al consumo per esempio … che in altri anni le abbiamo avute … resta il fatto che l’allarmismo è dovuto per me perché anche i conti del 2023 saranno in deficit probabilmente … non tanto sul acqua che c’è adesso ma su quella mancata tra gennaio e aprile … sul fatto che i laghi non saranno piene d’estate era una battuta perché non lo sono mai visto che la turbinano e ci fanno corrente sopratutto d’estate quando sale il prezzo
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