L’accusa propone la condanna per usura nei confronti degli imputati alla sbarra per il caso di dumping all’interno della Consonni Contract
LUGANO - Tre anni e otto mesi da espiare. È quanto ha chiesto la procuratrice pubblica Chiara Borelli nei confronti del titolare della Consonni Contract di Chiasso, da ieri a processo per «un grave caso» di dumping. Lo ha riferito la Regione. Tra il 2008 e il 2016 avrebbe elaborato sei sistemi per versare a diversi operai un salario italiano, facendolo però apparire conforme ai contratti collettivi.
In aula l’imprenditore ha a più riprese scaricato la responsabilità sul capo degli operai. E per quest’ultimo l’accusa ha proposto 24 mesi sospesi. Per gli altri sono invece state chieste pene sospese di dieci mesi e la conferma dei decreti d’accusa.