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LUGANO

«A Lugano sarà un battesimo»

Quello di sabato 22 febbraio è il primo concerto all'estero di Coca Puma, giovane e interessantissima artista italiana
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«A Lugano sarà un battesimo»
Quello di sabato 22 febbraio è il primo concerto all'estero di Coca Puma, giovane e interessantissima artista italiana

LUGANO - Il suo album di debutto, "Panorama Olivia", è stato una vera rivelazione. Sabato 22 febbraio sarà allo Studio Foce di Lugano nell'ambito del suo tour nei club di tutta Italia (con una puntatina oltreconfine).

Te l'avranno chiesto in tanti: il bucket hat, il cappello da pescatore che ti copre gli occhi, è più uno schermo che ti permette di controllare gli sguardi del pubblico, oppure uno scudo?
«Dipende dai momenti. All'inizio era più uno scudo, un modo per rimanere concentrata nella mia bolla quando suono. Poi è diventata una cosa abbastanza "iconica", un tratto distintivo del mio personaggio. Ma, soprattutto all'inizio, proteggersi è piuttosto comune: la gente non ti conosce, non sa chi sei e tu non sai se andrà bene o male».

In "Panorama Olivia" c'è una ricerca musicale tanto stratificata quanto personale.
«L'ho fatto con incoscienza, seguendo molto il mio istinto. Non avevo bene idea di cosa stessi facendo, anche se sapevo che avrei voluto mischiare quelli che sono i miei gusti musicali. Ovviamente si sente un po' di jazz, così come il rock, il dream pop e l'elettronica, che ho iniziato a esplorare solo negli ultimi anni».

Qual era la coordinata principale che ha guidato il tuo lavoro?
«Sapevo di voler fare qualcosa che avesse una sua semplicità, che fosse minimale ma al contempo ricercato. Mi sono proposta una ricerca sul suono, sul loro timbro e sono andata molto a intuito».

Poi è uscita la colonna sonora di "Quasi a casa", film di Carolina Pavone. Da cosa sei partita, in questo caso?
«Avevo il binario delle indicazioni date dalla regista. Mi diceva cosa voleva in una scena, piuttosto che in un'altra. Carolina, oltre a essere diventata negli anni una mia amica, è una persona che stimo moltissimo e con la quale riesco ad avere una buona sinergia. Sono stata felice di fidarmi delle sue indicazioni, del suo gusto».

Già brani come "Tappeto" e "Notte", contenuti in "Panorama Olivia", avevano delle spiccatissime potenzialità cinematografiche.
«Mi piace molto mischiare la musica e le registrazioni sul campo. Sono felice che la mia carriera sia andata anche in quella direzione - e spero che continuerà a farlo».

Come sta procedendo il Club Tour?
«Sta andando bene. Inizio a essere un po' stanca: in estate abbiamo fatto tantissimi concerti e praticamente non ci siamo mai fermati. A un certo punto c'è stato un click: prima presentavo il disco e in pochi lo conoscevano, mentre ora le persone vengono sempre di più ai live e cantano le canzoni. È una cosa incredibile. Non sono molto un animale da palco, mi piace molto stare in studio. Ma quella del palco è una grande emozione.

ll palco che calcherai sabato ha ospitato molti artisti che abbiamo visto all'ultimo Sanremo. Nel 2023, ad esempio, Lucio Corsi. Hai visto il Festival?
«Non sono una grande fan ma alcune cose non puoi non vederle, te le tirano addosso. Sono molto contenta del successo che sta avendo Lucio, al quale una volta abbiamo aperto un concerto. Se lo merita davvero».

Stai lavorando a nuova musica?
«Ora sto musicando delle "pillole d'archivio" dell'Istituto Luce, dieci clip da due minuti l'una. Non so bene come verranno proposte, ma è un bellissimo lavoro che mi permette di nuovo di unire musica e immagini. In merito a un nuovo disco... Sto buttando giù le prime idee. Sono ovviamente solide, ma devo ancora dare loro una certa forma».

Hai avuto modo in passato di venire in Ticino?
«No, quello di sabato sarà non solo la prima volta in Svizzera, ma il nostro debutto fuori dall'Italia. Sarà un battesimo e spero che ci porti fortuna».

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