L'uomo non ha legami con gruppi antisemiti, secondo il suo avvocato
NEW YORK - Grafton Thomas, l'uomo che si è reso protagonista di un'aggressione nella casa di un rabbino nello stato di New York, ha «una lunga storia di malattie mentali e ospedalizzazioni», ha dichiarato la famiglia tramite un legale.
In un primo momento si era pensato che Thomas potesse avere compiuto altri attacchi di matrice antisemita, ma l'avvocato Michael Sussman - in un comunicato inviato al Mid Hudson News - nega: «Non ha una storia nota di antisemitismo ed è cresciuto in un contesto familiare che abbraccia e rispetta tutte le religioni e le razze. Non è membro di nessun gruppo d'odio».
Sussman ha aggiunto che chiederà «un'immediata valutazione della salute mentale» del suo cliente. «Crediamo che le azioni di cui è accusato, se commesse da lui, riflettano tragicamente la sua profonda malattia psicologica», a causa della quale «Grafton ha ricevuto saltuari trattamenti prima di essere dimesso».
Una fonte di polizia, che si è confidata con il Washington Post mantenendo l'anonimato, ha spiegato che Thomas è stato arrestato almeno sette volte dal 2001 a oggi. In un'occasione è finito in manette per aver aggredito un cavallo della polizia.