
Aneddoti e curiosità dalla World Marathon Challenge, raccontati da Alessandro Maraniello
SAVOSA - La World Marathon Challenge è conclusa da dieci giorni e Alessandro Maraniello è rientrato in Ticino da quasi una settimana. Le emozioni di questo vorticoso e incredibile giro del mondo di corsa iniziano a essere digerite e assimilate dal runner ticinese, che è passato a trovarci in redazione e insieme al quale abbiamo realizzato una video intervista (che vi mostreremo prossimamente).
Oltre alle sensazioni di questa sfida lunga sette maratone, completata in poco meno di sei giorni, Alessandro ci ha snocciolato un piccolo elenco di aneddoti - suoi o riguardanti altri partecipanti. Dettagli curiosi o vicende surreali che fanno parte di questa manifestazione fuori dall'ordinario.
Alessandro, immagino che l'Antartide sia una miniera di aneddoti...
«È stato incredibile correrci, anche perché penso che non ci tornerò più. È la logistica a essere piuttosto complicata: il volo che ci ha portati alla base Novalazarevskaya era un cargo riadattato con dei sedili. Sul posto, poi, ci sono delle norme stringenti da seguire. Come le vaschette colme di disinfettante nelle quale devi immergere le scarpe, prima di scendere dall'aereo. Lo stesso vale per quando si torna a casa».
Una pratica che cerca di preservare il più possibile lo stato naturale del luogo.
«Quando si riparte c'è qualcosa che si aggiunge al bagaglio. Senza entrare nel dettaglio, ma anche andare in bagno richiedeva che tutto quello veniva prodotto fosse poi "confezionato" e portato via. Nulla deve contaminare l'ecosistema antartico».
Prima parlavamo di logistica e degli spostamenti. C'è stato anche un bel carico di burocrazia, con così tanti viaggi.
«Sì, ed era facilissimo sbagliare. Un concorrente asiatico non aveva i visti necessari per il viaggio di andata e ritorno dal Sudafrica all'Antartide. Morale: l'hanno trattenuto in aeroporto. Gli organizzatori sono stati però così bravi da fargli correre la maratona nello scalo, mentre noi eravamo sul lungomare di Città del Capo. L'ho apprezzato molto, in fondo era un errore che sarebbe potuto capitare a tutti».
Tra i tuoi compagni di avventura c'erano persone con delle storie veramente speciali.
«Un medico e sopravvissuto al cancro, il dottor Clark Gamblin, ha corso per raccogliere fondi per una fondazione e, grazie al suo esempio, sono stati raccolti più di 125mila dollari. Un altro partecipante si è portato dietro la famiglia in ogni tappa».
La competizione è stata vinta da Estefania Unzu Ripoll, un'atleta spagnola.
«Lei è un personaggio incredibile. È la campionessa in carica della 100 chilometri e aveva all'attivo 26 maratone concluse in tutto il mondo. A questo bisogna aggiungere che è la proprietaria di un brand di cosmetici e ha addirittura otto figli. Insieme a lei nella World Marathon Challenge c'erano il suo fisioterapista personale e un videomaker, che ha curato gli aggiornamenti della sua pagina Instagram da 1,6 milioni di follower».
Un'altra atleta che si è messa in luce è la giapponese Tomomi Bitoh.
«Anche lei è una ultra-runner, che ha chiuso al terzo posto assoluto. La sua impresa è finita addirittura sul telegiornale nazionale nipponico».
La storia più incredibile è quella di James Elliot-Square.
«In Sudafrica, durante la seconda maratona, si sono ripresentate le conseguenze di un precedente infortunio. Non solo non si è ritirato, ma ha concluso quella maratona con le stampelle. Il giorno successivo è ripartito ed è arrivato al traguardo di Miami, quello definitivo, sempre con le stampelle. È stato semplicemente eroico».
Vi avevamo detto, in uno dei precedenti articoli, che Alessandro era diventato celebre in gruppo come "il cantante". Bene, all'aeroporto di Dubai ha avuto modo di mostrare il suo talento musicale, approfittando di un pianoforte a disposizione per i passeggeri. Ovviamente la performance è stata ripresa dai molti dei compagni di avventura del ticinese. «Me l'ha mandato Scott Kemp, un runner statunitense» ha detto Maraniello a proposito del video che trovate in allegato
Anche il progetto Marathoniello ha avuto il suo lato benefico: fino a questo momento è stato possibile raccogliere oltre 6700 franchi, destinati alle attività della Fondazione Amilcare. Le sottoscrizioni sono ancora possibili su questa pagina.