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Leandro De AngelisAutostrade: non bruciamo 5 miliardi

15.11.24 - 17:16
Leandro De Angelis, presidente gvlt
Leandro De Angelis, presidente gvlt
Fonte Leandro De Angelis
Autostrade: non bruciamo 5 miliardi
Leandro De Angelis, presidente gvlt

I promotori dell’ampliamento delle autostrade vogliono investire 5 miliardi per decongestionare dei tratti stradali strategici. I costi sono ingenti, ma secondo loro la ritrovata fluidità del traffico permetterebbe di evitare numerose ore di colonna e dunque danni sia all’economia che all’ambiente. Suona bene, peccato che non funzionerà, tant’è che ben 340 specialisti del traffico hanno firmato un appello a votare contro all’ampliamento.

Il problema principale è che si ignora il fatto che, se le condizioni circostanti cambiano, noi adattiamo il nostro comportamento di conseguenza. Per esempio: quando il prezzo della carne cala, molte persone se ne accorgono e cominciano a consumarne di più, modificando la loro domanda del bene in questione. Un principio simile vale anche per le strade e la viabilità: se il numero di strade e la loro capienza aumenta, ci saranno più persone interessate ad utilizzarle. E a Basilea tanto quanto a Lugano o Ginevra ci sono migliaia di persone che si recano a lavoro e a scuola in bus o treno, ma che potrebbero ritornare ad usare l’auto se la situazione viaria di colpo paresse migliore. Il problema è che se effettivamente lo fanno, si torna rapidamente a saturare le strade, con l’unica differenza che ci sono ancora più mezzi in circolazione, più pressione sui posteggi e più emissioni di gas a effetto serra e polveri fini cancerogene. E qui non bisogna illudersi: il ritorno alla gomma avverrebbe, perché la tentazione di rimettersi al volante sarebbe troppo grande. Dopo un breve miglioramento ci si troverebbe dunque in una situazione peggiore di quella iniziale (stesse code, ma più auto ed emissioni) e soprattutto con 5 miliardi in meno da investire in progetti più sensati.

Invece di fare marcia indietro bisognerebbe accelerare nella direzione designata già da anni, ossia quella del passaggio dalla mobilità individuale a quella condivisa o dolce. Il denaro potrebbe essere impiegato per potenziare l’infrastruttura ferroviaria, le reti di bus e tram, favorire la mobilità condivisa o altro ancora. È infatti proprio questo il genere di investimenti che ha il pregio di ridurre gli spostamenti in auto di coloro che hanno delle alternative, lasciando così strade più libere a chi invece dell’auto non può fare a meno.

Insomma, l’ampliamento proposto è un errore, perché non comporta alcun vantaggio per gli automobilisti e impone un’inversione di paradigma anacronistica, riproponendo le stesse ricette che in altri paesi hanno già fallito decenni fa, dimostrando che più strade significa più traffico, non meno. Tutte ragioni per votare di no.

Leandro De Angelis, presidente gvlt

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