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ZURIGO

Più dati e meno privacy? Ecco cosa chiede l’aeroporto di Zurigo

Lo scalo d’oltralpe vorrebbe estendere l’utilizzo del riconoscimento facciale anche al check-in e alle zone imbarco.
Imago
Fonte RED
Più dati e meno privacy? Ecco cosa chiede l’aeroporto di Zurigo
Lo scalo d’oltralpe vorrebbe estendere l’utilizzo del riconoscimento facciale anche al check-in e alle zone imbarco.

ZURIGO - L’aeroporto di Zurigo preme sull'acceleratore: il riconoscimento facciale dovrebbe essere esteso, non solo al controllo passaporti, ma anche all’imbarco e nella zona check-in. Per compiere questo passo serve però la base giuridica. E per cercare di muovere le acque, secondo quanto anticipato dalla rivista saldo.ch, lo stesso scalo zurighese ha deciso di scrivere una mail direttamente all’Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). 

Quali sono, per la precisione, le richieste dell’aeroporto? E come funziona, attualmente, il riconoscimento facciale? Questa tecnologia viene impiegata ai controlli doganali su base volontaria. I passeggeri possono scegliere di usare i controlli automatizzati con il passaporto biometrico. 

Ora però, secondo lo scalo, i dati biometrici dovrebbero essere usati anche in altri settori. L’aeroporto vorrebbe ricreare un profilo dei passeggeri. L’utilizzo del riconoscimento facciale permetterebbe di misurare e analizzare i tempi di attesa, i flussi di passeggeri e i tempi di viaggio. Dovrebbe essere possibile utilizzarlo anche per i servizi commerciali.

Un primo passo che ha spaventato qualcuno, ma che, secondo lo stesso aeroporto, non comprometterebbe la privacy dei viaggiatori. «Attualmente stiamo valutando l'utilizzo volontario della biometria solo nei punti che possono già essere utilizzati autonomamente tramite la scansione della carta d'imbarco - ad esempio alle macchine per il self-bag drop, al controllo delle carte d'imbarco e all'imbarco», ha spiegato l'ufficio stampa al Tages-Anzeiger.

La discussione si è accesa ora in quanto nel 2025 il Consiglio federale adotterà il messaggio concernente la revisione parziale della legge sulla navigazione aerea (LNA). «In caso di revisione, è importante garantire che la base giuridica sia in grado di tenere il passo con gli sviluppi tecnologici e di rimanere adeguata al futuro», spiega sempre lo scalo zurighese. L'e-mail inviata all'UFAC suggeriva quindi la creazione di una base giuridica per la tecnologia di riconoscimento facciale.

Non è quindi ancora chiaro se e quando queste misure verranno applicate. Zurigo infatti non ha ancora acquistato le attrezzature tecniche per il riconoscimento facciale - a differenza di quanto avviene, ad esempio, a Ginevra. «Finora il riconoscimento facciale è stato utilizzato solo per il controllo automatizzato dei passaporti».

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