Cerca e trova immobili

BALERNAIl Comitato Rally ricorre al Tribunale Amministrativo

15.08.06 - 11:58
None
Il Comitato Rally ricorre al Tribunale Amministrativo
BALERNA - Il comitato d’organizzazione del 10° Rally Internazionale del Ticino in un comuicato stampa, che riportiamo integralmente, comunica che, dopo aver preso atto con rammarico della decisione del Consiglio di Stato ticinese di non autorizzare la gara per – presunti – problemi di sicurezza, di aver deciso, tramite il proprio legale Avv. Stefano Ferrari, di ricorrere al Tribunale Amministrativo.

Il cavallo di battaglia del Dipartimento delle Istituzioni - cita il comunicato - è ora la sicurezza, non più garantita, sempre secondo l’autorità politica, dagli organizzatori del Rally. Si tirano ancora in ballo gli incidenti degli anni scorsi, anche se nessuno si è mai preoccupato di andare a sentire il parere degli sfortunati protagonisti sugli apparati di sicurezza della manifestazione i quali hanno salvato loro la vita.

La motivazione principale a fondamento dell’avversata decisione consiste nel ravvisato, ancorché in abstracto, rischio di insufficiente sicurezza come del passaggio di alcune prove speciali lungo tratti stradali ed attraverso centro abitati.

Tale motivazione, in concreto e richiamato il principio costituzionale della proporzionalità, non può trovare condivisione, atteso che un attento esame dei differenti percorsi avrebbe dovuto costituire motivo di conforto all’istanza 28 giugno 2006 anziché ragione pretesamente atta a fondarne il contestato diniego.

Nell’edizione del Rally Internazionale del Ticino 2005, consentito e regolarmente svoltosi ad inizio settembre dell’anno scorso, la competizione, per 9 prove speciali cronometrate, aveva previsto per 9 volte, l’attraversamento di centri abitati.

ll Comitato Rally, prendendo preventivamente atto delle intenzioni governative così come emerse in occasione dell’incontro del 10 gennaio 2006, ha profuso per parte sua un notevole sforzo di adeguamento delle proprie intenzioni rispetto agli indirizzi della Sezione della circolazione, integrando nell’istanza 28 giugno u.s. solo tre tratti  dei nove previsti come transitanti in centri abitati, e garantendo in prossimità di questi aggiuntive cautele.

E meglio, dapprima, e per una volta in Valcolla, prova per altro ad alto contenuto tecnico ed agonistico, e compresa già nelle prime nove edizioni del Rally Internazionale del Ticino senza che mai (mai!) la sua esecuzione abbia comportato qualsivoglia problema o critica sia da parte delle autorità comunali che dai cittadini residenti.

Si rileva che gli unici centri abitati attraverso cui la tratta si dipana, risalendo la Valcolla, escluso il centro abitato di Cimadera, lambendone la prova solo il confine, il percorso attraversa effettivamente l’abitato di Bogno e le frazioni di Cozzo e Signora, mentre che, ridiscendendo a valle, non attraversa più centri abitati. La questione – pertanto – si risolve a poca cosa, e tanta pochezza ci ha consentito    di potervi porre adeguatamente rimedio contenendo al massimo l’insorgenza concreta di rischi e senza che, sempre e solo in astratto, tale questione possa costituire la ragione di diniego di autorizzazione, in precedenza e per 9 anni, invece, sempre concessa.

La seconda ed ultima prova speciale che prevede l’attraversamento di centri abitati è quella della Valle di Muggio (da esperirsi una sola volta) è caratterizzata dalla predisposizione di ben 5 chicanes di rallentamento nei punti più critici ed in prossimità dei centri abitati come convenuto con i Municipi, e meglio a Morbio Superiore, a Caneggio ed a Cabbio. La predisposizione di tali chicanes ha in specie risposto all’intenzione di adeguare per quanto possibile le rimostranze governative all’esecuzione delle competizioni costrette, ancorché solo in parte, in minima parte, nel percorrere strade attraversanti centri abitati.

La decisione avversata misconosce completamente dal ritenere nel proprio argomentare lo sforzo intrapreso a tale proposito dagli organizzatori, ritenendo – si direbbe ancora acriticamente – che il percorso della competizione attraverso i centri abitati debba di per sè costituire sufficiente motivo di diniego, tra l’altro, autorizzata da tutti i Comuni interessati!

Inoltre - conclude il comunicato stampa - la decisione del Governo ticinese non ha tenuto conto della volontà di 7361 cittadini ticinesi. Nel novembre scorso a Palazzo delle Orsoline, il comitato a favore degli sport motoristici (con Hans Ruch in prima fila) consegnò all’On.  Luigi Pedrazzini il frutto della raccolta lanciata in occasione del 9° Rally del Ticino (settembre 2005).

Sottolineiamo quindi, l’irresponsabile superficialità di questa decisione che riteniamo un ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che a livello politico cantonale si voglia perseverare nel perseguire unicamente dei fini a senso unico non dando più la possibilità al cittadino una sana libertà di idee.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE