Ispirata a quanto realizzato da Christo sul Lago di Iseo, l'opera che si collegherebbe alle Isole di Brissago sta incontrando molte resistenze. Cantone sotto accusa. No comment dei promotori
ASCONA – C'è un muro di silenzio attorno alla passerella di tre chilometri circa, che collegherebbe Ascona alle Isole di Brissago. Tutte le parti in causa restano con le bocche chiuse, in attesa di sapere come saranno valutati dal Tribunale amministrativo cantonale i ben cinque ricorsi maturati contro il progetto. Un'opera imponente, ma comunque non invasiva, ispirata a quanto realizzato anni fa dall'artista americano Christo sul Lago di Iseo, in Italia. Il progetto, almeno nelle intenzioni, porterebbe nella regione turismo e introiti.
Preoccupazione a prescindere – La situazione venutasi a creare è nota. Al ricorso della Società ticinese per l'Arte e la Natura se ne sono aggiunti strada facendo altri quattro, inoltrati da privati. Sotto accusa sarebbe soprattutto l'iter procedurale attuato dal Cantone. A suscitare qualche perplessità è il fatto che i ricorsi siano stati inoltrati ancora prima che l'opera venisse presentata nella sua completezza. Finora c'era stata una serie di serate informative. Tanto è bastato per scatenare le ire e le preoccupazioni di alcuni.
Operazione ecologica – Il progetto verrebbe seguito dagli stessi specialisti che hanno permesso a Christo di avere un enorme successo sul Lago di Iseo. La passerella sarebbe composta da circa 220.000 cubi galleggianti di polietilene ad alta densità. Un'operazione ecologica che permetterebbe di riciclare ben 500 tonnellate di materiale plastico di scarto.
Nessuno parla – Il Governo è stato naturalmente informato della situazione venutasi a creare. Spetterà adesso al Tribunale amministrativo cantonale stabilire la pertinenza dei ricorsi. Contattati da Ticinonline/ 20 Minuti, i promotori della passerella non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Non parla neanche l'ex sindaco di Ascona, Aldo Rampazzi. «È una situazione delicata, quello che dovevo dire, l'ho detto in privato ai diretti interessati».