Oggi alcuni cartelloni sono stati esposti a Mendrisio, Giubiasco e Muralto
MENDRISIO - Riferendosi al drammatico femminicidio avvenuto domenica 28 marzo 2021 a Carasso, il collettivo femminista "Io l’8 ogni giorno" ha voluto denunciare come in alcuni casi «la narrazione del tragico evento sia stata caratterizzata da considerazioni fuorvianti, perché tese a banalizzare la realtà e a negare la natura strutturale e sistemica della violenza sulle donne». E oggi sono stati affissi alcuni cartelloni in varie località del Ticino, tra cui Mendrisio, Giubiasco e Muralto, con frasi quali "L'amore non uccide", "Non è amore, è violenza", "Non è omicidio, è femminicidio".
«La cosa più rassicurante da credere è pensare che si sia trattato del gesto di un malato di mente, cristallizzando l’idea del femminicidio come un dramma individuale e non come un problema inveterato della società patriarcale e sessista» si legge nel comunicato stampa.
Il collettivo femminista, alla luce della drammatica crescita delle violenze sulle donne in Svizzera – 11 femminicidi nelle prime 12 settimane dell’anno – chiede che le autorità prendano seriamente in considerazione tutte le misure necessarie atte a prevenire e proteggere le donne che si sentono minacciate dall’ex partner e parallelamente che siano previsti servizi di aiuto e accompagnamento per gli uomini che non sono in grado di affrontare lo sconforto e la frustrazione di una separazione senza usare violenza verso le donne.