La modifica della legge sanitaria è stata accolta con entusiasmo da chi in Ticino vende sigarette elettroniche.
Le polemiche non sono però mancate.
CANTONE - «Era ora». Così si sono espressi diversi rivenditori di sigarette elettroniche commentando le nuove misure annunciate dal Dipartimento della sanità, che vietano la vendita dell’e-cig ai minori e il fumo elettronico in spazi pubblici chiusi.
Svapolab è il primo negozio di sigarette elettroniche aperto in Ticino quasi cinque anni fa: «Sono totalmente a favore di questa modifica della legge sanitaria. Il nostro divieto, devo precisare, si estendeva anche agli articoli correlati, come per esempio le batterie». Sulla stessa lunghezza d’onda il NOsmoking Center di Locarno: «Aspettavamo da tempo una chiara regolamentazione del prodotto».
«Bisogna differenziare» - Se per il divieto di vendita ai minori tutti i negozianti interpellati si sono detti a favore, la decisione di parificare le sigarette elettroniche a quelle tradizionali ha acceso il dibattito. «Sbagliato allineare il nostro prodotto alle sigarette al tabacco, sono due cose completamente diverse» spiega il responsabile di NOsmoking Center. E aggiunge: «Quando il prodotto crea una combustione di tabacco vengono consumate sostanze cancerogene dannose. Questo non avviene per le sigarette elettroniche». Le eventuali ripercussioni nocive sulla salute del fumatore, pardon svapatore, restano tuttavia avvolte nel mistero. Poco si sa sull'argomento, anche se tutti i rivenditori da noi interpellati hanno voluto ricordare l'esistenza di molti studi medici atti a certificare la «netta differenza» tra quelle al tabacco e le sigarette elettroniche.
I clienti non caleranno - Ma le nuove normative porteranno a una riduzione della clientela? I commercianti non sembrano più di tanto preoccupati. «Già prima non vendevamo ai minori sigarette elettroniche con nicotina. I ragazzini che venivano accompagnati dai genitori in negozio con un certificato firmato potevano acquistarle» ci dice IoSvapo di Bellinzona. Si tratta però di casi eccezionali. «Su una clientela fissa di 400 persone, erano circa una decina i ragazzi che portavano un certificato dei genitori».
Con questa legislatura il Ticino fa un passo avanti nella lotta contro il tabagismo. Si allinea così ai cantoni che già vietano la vendita di sigarette elettroniche ai minori, cioè Basilea Campagna e città, Berna, Friburgo, Ginevra, Neuchâtel e Vallese.