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CANTONEVerso il brunch del primo d'agosto, in un'annata complicata per i contadini

08.07.24 - 06:30
In Ticino sono una cinquantina le aziende agricole che parteciperanno all'apprezzata tradizione, quest'anno ancora più importante.
Archivio Tipress
Verso il brunch del primo d'agosto, in un'annata complicata per i contadini
In Ticino sono una cinquantina le aziende agricole che parteciperanno all'apprezzata tradizione, quest'anno ancora più importante.

Sono quasi una cinquantina le aziende agricole ticinesi che parteciperanno al tradizionale brunch del primo d'agosto.

Un'occasione per stare in compagnia, scoprire i sapori del territorio e la realtà - professionale e umana - del mondo contadino.

L'invito da parte dell'Unione Svizzera dei contadini è quindi quello di prenotare «in maniera tempestiva», tramite il sito del brunch che presenta una comoda e pratica mappa interattiva.

In Svizzera le aziende agricole che partecipano all'iniziativa sono 270. In Ticino più di trenta, fra Sottoceneri (17) e Sopraceneri (29). 2 di queste sono situate in Alta Vallemaggia.

Come si avvicinano i contadini ticinesi a questo momento particolare? Lo abbiamo chiesto ad Andrés Bigasca dell'Unione dei Contadini Ticinesi.

Con il maltempo di questa strana estate l'impressione è che non sia stata un'annata facile per i contadini ticinesi. O mi sbaglio?
Dipende sicuramente anche dal tipo di produzione e dalla regione in cui sono situate le aziende. Di certo ci sono stati parecchi giorni di pioggia in più rispetto alle aspettative, che hanno portato gli agricoltori a dover lavorare di conseguenza. L’estate è iniziata ma nessuno se ne è accorto. In generale il problema maggiore che si è riscontrato con le piogge incessanti è che i terreni pianeggianti sono stati allagati e sembrano delle piscine… E in quei casi il raccolto è in parte compromesso. Inoltre, i terreni inzuppati d’acqua sono difficili da lavorare con i macchinari agricoli senza creare dei solchi.

In viticoltura ci sono stati danni da gelo e da grandine in alcune regioni del Ticino, ma ora la fioritura non sembra essere andata male. Nonostante la meteo difficile, i viticoltori sono riusciti ad applicare i prodotti fitosanitari nelle poche finestre temporali e la peronospora sembra essere sotto controllo. Si sta entrando nella fase dell'oidio e il passaggio da umido e freddo a umido e caldo di certo favorirà il prosperare di malattie. Bisognerà intervenire con trattamenti appropriati. È ancora presto per dirlo, ma se le condizioni dovessero mantenersi costanti l'annata si preannuncia quantitativamente soddisfacente.

Le piogge abbondanti hanno favorito la crescita dell'erba, al contempo però, specialmente in pianura, hanno impedito o ritardato per molti lo sfalcio e l’essiccazione e in diversi prati l’erba ha ormai superato il momento ideale per il taglio.

Il carico degli alpeggi in media montagna è avvenuto abbastanza regolarmente, restando nella media degli ultimi anni, magari in alcuni casi con alcuni giorni di ritardo. Sugli alpeggi più alti - sopra i 2'000 metri -c'è stato un rallentamento più marcato a causa della neve, che in alcuni casi impediva persino al personale di accedere al caseificio. La pioggia ha però aiutato a farla sciogliere e l'aumento delle temperature dovrebbe sbloccare definitivamente la stagione.

L’orticoltura in campo aperto è stata molto difficile, mentre in serra non c’è stato alcun problema particolare tranne per alcune colture che soffrono la mancanza di sole. Si è però verificato un ridotto consumo generale di verdura e di insalate, oltre che di carne, che si ripercuote negativamente sulle vendite. Speriamo che dopo tutto questo maltempo arrivi (infine) un clima estivo più equilibrato.

Ho visto che fra le aziende agricole che parteciperanno ce ne sono anche un paio della Lavizzara, sarebbe davvero bello se potessero riuscire a (ri)aprire per tempo. Voi ne sapete qualcosa in più?
Siccome le linee telefoniche sono saltate e ci sono palesi difficoltà anche di accesso, ci è stato difficile reperire informazioni dalla Valle Maggia.

Come Unione Contadini Ticinesi ci stiamo impegnando, e lo faremo di certo anche in futuro, per collaborare attivamente con le Autorità e altre organizzazioni regionali come la Società agricola valmaggese per affrontare la crisi attuale e prepararsi per il futuro.

Siamo pronti a sostenere le famiglie contadine colpite nella ripresa e valutazione dei danni e assicurarci che le loro necessità siano tenute in piena considerazione, sollecitando il dovuto sostegno a un settore già di suo in difficoltà.

Alcune aziende agricole toccate dai danni sono sul bilico della chiusura, vista l’importante perdita di superfici agricole che hanno subito, questo va scongiurato a ogni costo e i prati e pascoli che sono ora sotto i sassi, il fango e le macerie vanno ripristinati al più presto.

Comunque la speranza è quella che tutte le aziende siano in grado di - e trovino la forza per - partecipare a questa importante e piacevole manifestazione.

Per concludere, un invito/appello ai nostri lettori perché partecipino?
A tutti gli amanti del buon mangiare e dei paesaggi agricoli, invitiamo vivamente a cogliere l’occasione per visitare una delle nostre bellissime fattorie ticinesi durante la Festa della Patria (e non solo, ma durante tutto l’anno!).

La popolazione potrà così vedere con i propri occhi in che modo vengono prodotti i beni alimentari nella nostra regione, oltre a conoscere di persona chi con tanto impegno e conoscenze permette a tutti noi di avere cibo in tavole tutti i giorni.

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