La polizia ticinese interviene tre volte al giorno per casi di violenza domestica. L'impegno di Luana Riva, co fondatrice di "Mai più sola".
LOCARNO - Tre interventi al giorno per casi di violenza domestica. È l'inquietante statistica con cui è confrontata la polizia cantonale ticinese. «E la situazione non sembra migliorare», sostiene Luana Riva che con la figlia due anni fa ha fondato l'associazione "Mai più sola".
«Settanta vittime ci hanno cercato» – Associazione che il prossimo 29 settembre a Locarno porterà in scena "Dio come ti amo" (si veda il box in basso). Uno spettacolo per "uomini che amano le donne". «Non possiamo smettere di sensibilizzare. La nostra è una missione. Finora si sono rivolte a noi una settantina di vittime. Prevalentemente donne. Ma anche due uomini. A noi arrivano soprattutto via social o passaparola».
Tante sfumature – Il risultato, stando a quanto racconta Luana Riva, è disarmante. «La violenza domestica ha tante sfumature: psicologica, fisica, sessuale, economica. C'è anche quella velata: in cui il partner ti fa un complimento e allo stesso tempo nella medesima frase ti dà una mazzata. È così che certe frecciatine vanno avanti per anni, distruggendo una persona. Guardate che prima di arrivare alle mani c'è un'escalation di altro».
Paure – Riva è certa di un aspetto: «I tre casi al giorno che fanno statistica sono solo quelli ufficiali. C'è tutta una serie di circostanze in cui la vittima, anche se percossa, non denuncia quanto subisce. Magari non va nemmeno al pronto soccorso per avere un certificato che potrebbe essere importante. A volte le paure che si hanno sono più forti di tutto».
Autostima – E sono frutto di blocchi che arrivano da lontano. «Non si riesce a lasciare una persona anche se è tossica perché affettivamente si dipende da lei. È il tema che affronteremo il 30 gennaio a Lugano con la criminologa italiana Roberta Bruzzone. C'è un problema di autostima alla base. O di modelli di riferimento che hanno formato una personalità fragile dal profilo affettivo. Si teme di restare soli, di essere abbandonati».
E dopo? – Ma poi c'è dell'altro. «La vittima teme che il "carnefice" subisca una punizione leggera. O che appena smaltita la pena, torni a delinquere. Noi collaboriamo con le istituzioni affinché le vittime denuncino. Non sempre però le sentenze dei giudici corrispondono alle aspettative».
Riabilitazione – Il carcere? «Non per forza ha una funzione riabilitativa. Dipende dalle persone. E poi bisogna dire che quando ci sono misure coercitive, ad esempio con partner che devono stare lontani dalla vittima, i controlli sono pochi».
«Servono più poliziotti» – Con la polizia Luana Riva sostiene di avere un rapporto diretto, schietto. «C'è chi vorrebbe meno poliziotti in giro. Io dico il contrario. Servono, anche come deterrente. A volte hanno davvero giornate stressanti. Sono preparati ma non dimentichiamoci che sono esseri umani. Un potenziamento rappresenterebbe un valido sostegno. Poi, certo, servono formazioni continue nell'ambito della violenza domestica».
I passi giusti per denunciare – Parola d'ordine: rompere il silenzio. «Se tu non denunci, la persona che c'è dall'altra parte non smetterà mai di comportarsi male. La nostra associazione aiuta le vittime a fare i passi giusti e a trovare coraggio. Facciamo anche da filtro, perché a volte ci sono persone che si inventano una violenza. E non va dimenticato».
Segnale forte – Luana Riva è una donna che porta su di sé le cicatrici della violenza. «Anche io ne ho subita in passato. Magari sembro rognosa. Ma è una grinta che voglio trasmettere alle vittime. Anche quando andiamo nelle scuole. A volte ti trovi di fronte studenti che non riflettono abbastanza sul significato di violenza. E allora ti tocca dare loro un segnale forte. Non smetteremo di credere in ciò che facciamo».
Dio come ti amo: domenica 29 settembre
L'appuntamento è per domenica 29 settembre al Teatro di Locarno. In scena andrà "Dio come ti amo... Per uomini che amano le donne" scritto e interpretato da Ettore Bassi (che è anche regista) e Debora Iannotta. Le musiche originali sono di Lino Pariota. Il ricavato andrà devoluto a "Mai più sola" e alla Fondazione Tamagni. Prevendita su biglietteria.ch