L'evento nazionale svizzero per promuovere un'alimentazione sostenibile, si apre alla Scuola dell'infanzia di Minusio
MINUSIO - Si apre oggi alla Scuola dell’infanzia di Minusio l’edizione ticinese della Settimana del gusto, evento su scala nazionale volto a promuovere un’alimentazione sostenibile. Presenti il direttore nazionale della manifestazione, Josef Zisyadis, la direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), Marina Carobbio Guscetti, e il responsabile della Sezione delle Scuole comunali del DECS, Omar Balmelli
La bellezza di fare scoperte culinarie - Riunendo da 24 anni sotto uno stesso cappello migliaia di attività in tutto il paese, la Settimana del Gusto mira – come iscritto nella sua Carta – a “suscitare in ogni persona il desiderio di fare scoperte culinarie, di fermarsi a degustare, di interrogarsi sul rapporto con l’alimentazione, e di stimolare la curiosità rispetto all’origine del cibo. Vuole attirare l’attenzione sul fatto che il tempo speso per mangiare è un tempo che ci permette di ritemprarci, e un momento di piacere”.
In Svizzera 800’000 persone sotto la soglia di povertà - L’edizione 2024, che si svolge dal 12 al 22 settembre, vuole in particolare “ridare alla cucina il suo posto d’onore e fare in modo che il cibo sia realmente un diritto umano”, ha indicato intervenendo a Minusio il direttore della Fondazione per la promozione del Gusto Josef Zisyadis. “La cucina della “quotidianità” permette di compiere piccoli gesti artigianali in un mondo di stress e di rumore. Gesti per i propri amici, per la famiglia: c’è una componente di sogno nel gesto di far da mangiare per gli altri. Con quasi 800’000 persone sotto la soglia di povertà in Svizzera e 500’000 appena sopra, la questione dell’uguaglianza delle opportunità di accesso a un’alimentazione (sana) inoltre si impone. Il cibo è diventato per molti una voce di spesa che incide fortemente sul budget mensile. La Settimana del Gusto vuole far riflettere sulla questione”.
Tante proposte in Ticino - Son numerose le proposte in Ticino, distribuite sul territorio cantonale. Menu gastronomici, visite a cantine e degustazioni, feste, attività a favore della salute. Da oltre vent’anni anche le scuole dell’infanzia hanno aderito alla Settimana del gusto. L’edizione 2024 dell’evento al Sud delle Alpi viene lanciata oggi proprio da una scuola dell’infanzia, quella di Minusio, assieme ad allieve e allievi, docenti e personale scolastico. La Sezione delle scuole comunali del DECS, con il marchio di garanzia Fourchette verte, in collaborazione con il Centro di Competenze agroalimentari (CCAT), che si occupa di incrementare l'utilizzo dei prodotti ticinesi anche nella refezione scolastica, porta nelle scuole dell'infanzia, dal 9 al 13 settembre, in occasione della Settimana del gusto, cinque menu equilibrati che prestano un’attenzione particolare ai prodotti locali, stagionali e sostenibili.
Marina Carobbio Guscetti - “L’educazione al gusto, l’educazione alimentare, è di fondamentale importanza sin da piccoli”, ha evidenziato la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti. “C’è il gusto, come senso; il gusto come scoperta. Ma c’è anche la questione dell’alimentazione variata ed equilibrata. Quella dei prodotti stagionali. E quella dei prodotti locali. Senza dimenticare il prezioso concetto di convivialità: la degustazione del cibo in compagnia; che rappresenta un importante momento di socializzazione”.
L'educazione alla nutrizione deve passare anche dalla scuola - “La sensibilità verso il tema dell’alimentazione si poteva già evincere dalla legislazione scolastica ticinese del 1933 quando si fornivano indicazioni su cosa portare nel canestro per la giornata. La sensibilità dello Stato e della scuola si è accresciuta negli anni. L’occasione per cui ci riuniamo oggi, il lancio della Settimana del gusto, lo testimonia”, ha aggiunto Omar Balmelli, capo della sezione delle Scuole comunali. “Non c’è luogo più significativo per farlo che la Scuola dell’infanzia. Oggi portiamo una particolare sensibilità sul tema dell’alimentazione integrando, oltre alla sostenibilità, anche un legame con il territorio e con la stagionalità dei prodotti. Allieve e allievi che frequentano la scuola pubblica, in tutte le sedi scolastiche con refezione da Chiasso ad Airolo (senza ne sono rimaste solo una decina), ricevono una proposta di qualità, equilibrata e soprattutto conseguente alle innovazioni che migliorano le attenzioni alla nutrizione. La Sezione delle Scuole Comunali, con il lavoro della consulente per la refezione e grazie alla collaborazione con Fourchette Verte e con il Centro di Competenze Agro Alimentari, fornisce agli istituti scolastici comunali attraverso i menù cantonali indicazioni per preparare pasti adeguati all’età di allieve e allievi, rispettose di quanto previsto dalla Società Svizzera di Nutrizione e attenti alle crescenti esigenze di natura alimentare. Una revisione dei menù è proprio in corso attualmente per essere sempre al passo coi tempi”.
Prodotti locali nella proposta dei vari menu - La refezione scolastica del Canton Ticino, coordinata dall’Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici (URTS), che garantisce circa 430'000 pasti annuali in 26 ristoranti scolastici a gestione statale e che si impegna a sensibilizzare ragazzi e ragazze a una sana e corretta alimentazione, propone anch’essa, in occasione della Settimana del gusto, diverse ricette legate al territorio ticinese, integrando prodotti locali nella proposta dei vari menu. Particolare attenzione, quest’anno, ai cereali, una parte fondamentale dell’alimentazione, utilizzati anche in Ticino in una varietà di piatti che riflettono le tradizioni culinarie locali e la disponibilità di ingredienti del territorio.
“Ci sono numerosi aspetti di cui va tenuto conto, quando si parla di alimentazione. Non da ultimo quello dell’accesso al cibo e a un’alimentazione sana”. ha aggiunto la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti. “Sono preziose le riflessioni in corso, in Svizzera – anche proprio grazie alla Settimana del gusto – e a livello internazionale, sul diritto al cibo, sul cibo come bene comune. Il diritto al cibo fu incluso già nel 1948 nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed è tuttora tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. È un diritto che non è tuttavia ancora garantito in molte parti del mondo e che pure in Svizzera, per diverse fasce della popolazione, sembra purtroppo vacillare”.