Un'altra lettera indirizzata al Consiglio di Stato
TREVANO - Anche il Collegio docenti del CPT di Trevano prende posizione in merito alle misure di compensazione del rincaro 2024, decise dal Consiglio di Stato per i dipendenti della pubblica amministrazione.
Alla lettera aperta indirizzata al governo, consegnata questo pomeriggio a Bellinzona dal Movimento per la scuola e firmata da 1480 insegnanti, si aggiunge la loro. In calce la firma del presidente Daniele Poretti.
Riportiamo la lettera per intero
Onorevole Consigliera di Stato, Onorevoli Consiglieri di Stato,
Il Collegio Docenti del nostro Istituto Professionale Tecnico ritiene doveroso esprimere la propria posizione in merito alle misure di compensazione del rincaro, nello specifico sul versamento di un'indennità di 400 franchi a tutti i docenti e sulla prossima chiusura natalizia delle scuole di due giorni (20 dicembre 2024 e 7 gennaio 2025).
In primo luogo, ci preme sottolineare come i continui tagli che da anni interessano l'amministrazione pubblica stiano progressivamente erodendo la qualità dei servizi essenziali dello Stato, nonostante le ripetute manifestazioni di dissenso da parte dei dipendenti statali. La misura riguardante la chiusura delle scuole per due giorni solleva in noi particolare preoccupazione, poiché veicola il messaggio fuorviante che il tempo dedicato all'insegnamento sia una variabile facilmente comprimibile. Tale approccio svilisce il valore dell'istruzione e della formazione professionale, già messe alla prova da molteplici sfide sociali e culturali contemporanee.
La nostra particolare posizione di istituto professionale tecnico ci pone inoltre di fronte a una complessità aggiuntiva: i nostri studenti sono apprendisti che alternano la formazione scolastica con quella pratica nelle aziende. Le due giornate di chiusura, già pianificate dalle aziende come giorni lavorativi per i nostri apprendisti, evidenziano quanto sia delicato l'equilibrio tra esigenze formative e realtà professionale. Pur condividendo le perplessità sulla misura adottata, riconosciamo che una eventuale apertura dell'istituto in quelle date creerebbe significative difficoltà organizzative per le aziende formatrici e gli apprendisti stessi.
Questa situazione mette in luce come decisioni apparentemente semplici possano avere ripercussioni complesse sul sistema della formazione professionale duale, che richiede un costante coordinamento tra scuola e mondo del lavoro.
Esprimiamo quindi il nostro disaccordo con queste misure di compensazione che, oltre a svilire il ruolo educativo della scuola, dimostrano una scarsa considerazione per le specificità della formazione professionale. Non possiamo inoltre nascondere la nostra preoccupazione per eventuali ulteriori tagli ventilati nell'ambito del preventivo 2025.
Auspichiamo che in futuro le decisioni riguardanti il settore della formazione vengano prese considerando attentamente tutti gli attori coinvolti, con particolare attenzione alle peculiarità della formazione professionale e al suo ruolo fondamentale per il futuro del nostro Cantone. Distinti saluti.