C'è grande volontà di collaborare in vista del 2027, sia da parte del patron della kermesse musicale che dall'organizzazione del Pardo
LOCARNO - La richiesta di manifestazione di interessi avviata dal Municipio di Locarno in merito all'organizzazione di concerti e manifestazioni collaterali a partire dal 2027 chiama in causa gli organizzatori di Moon&Stars.
«Si poteva scegliere un momento migliore» - «Non è stata una sorpresa, sapevamo che con l’accordo in scadenza nel 2026 il Municipio avrebbe dovuto procedere in questo modo, non poteva fare altrimenti» ha spiegato a laRegione Dani Büchi, il patron della kermesse. «Con l’Esecutivo locarnese c’è un dialogo aperto, i rapporti erano già buoni in passato e lo sono rimasti anche dopo le elezioni del 2024. Anzi se possibile sono ulteriormente migliorati». L’unica cosa, osserva Büchi, è «che si sarebbe potuto scegliere un momento migliore per richiedere le candidature, perlomeno per quel che ci riguarda, perché siamo nel pieno dei preparativi per l’edizione 2025 e avere anche l’onere di presentare entro il 16 maggio una proposta completa (con tutto ciò che comporta) per il periodo dal 2027 al 2031 rappresenta davvero un grande impegno».
Il traino per il settore turistico - Nel 2026 scadrà l'accordo in vigore con la Msf Moon and Stars Festival Sa. La società ha intenzione di proseguire in questo cammino che dura da una ventina d'anni e la proposta arriverà sul tavolo del sindaco Nicola Pini. «Speriamo di poter svolgere la manifestazione a Locarno anche dopo il 2026, ma se non sarà possibile ce ne faremo una ragione e la organizzeremo altrove. Perché Moon&Stars è chiaramente legato a Locarno e alla Piazza Grande, ma non morirebbe senza di loro». Büchi evidenzia il ruolo di traino che svolge il festival in chiave turistica e di come il pacchetto offerto sia appetibile per altre località, ticinesi e non. «Non saprei dire se è Moon&Stars ad avere più bisogno di Locarno o il contrario, probabilmente entrambe le cose. Fatto sta che al momento la nostra priorità è presentare la candidatura alla Città e trovare una soluzione che accontenti tutti».
Il problema di cambiare data - Bisognerebbe trovare una quadra tra le esigenze di Moon&Stars e le richieste del Locarno Film Festival, che vorrebbe anticipare i suoi dieci giorni di presenza in città al mese di luglio. «Per quel che ci riguarda, sarebbe davvero molto, molto difficile sia anticipare i concerti, sia spostarli ad agosto. Questo perché a inizio luglio nella Svizzera tedesca non sono ancora iniziate le vacanze e sappiamo tutti quanto siano importanti gli “ospiti” da oltre Gottardo non solo per la nostra manifestazione ma per tutta l’economia locale. Ad agosto invece sarebbe complicato per gli artisti, per la concomitanza con altre rassegne musicali e per il fatto che molta gente è in vacanza».
Si è pensato più alle esigenze del Pardo? - Büchi è ottimista, ma con una nota amara. «Tutto ruota attorno alle date del Film Festival, ma per tutto ciò che porta alla Città e alla regione, la posizione di Moon&Stars a Locarno è molto forte, forse pure più del Festival stesso. Ne sono consapevoli anche i vari attori coinvolti nella promozione del Locarnese, organizzazione turistica regionale in primis. Per questo mi dispiace vedere un po’ di squilibrio nel trattamento ricevuto, perché il messaggio che passa è che se il Festival vuole cambiare date si deve per forza fare, anche buttando all’aria tutto il resto».
La parola chiave di Brunschwig: collaborazione - Cosa ne pensa, di tutto questo, l'organizzazione del Locarno Film Festival? «La nostra intenzione è di modificare le date», conferma Raphaël Brunschwig, presidente della direzione. «Prevediamo di chiarire la situazione entro l’estate o l’autunno di quest’anno, in vista dell’edizione del 2027». Fondamentale sarà la collaborazione «con chi si aggiudicherà l’opportunità ora offerta dal Comune, alfine di garantire soluzioni ottimali per gli appuntamenti futuri». Se Büchi ha affermato che il Municipio avrebbe pensato più alle esigenze del Festival che a quelle di Moon&Stars, Brunschwig esprime «gratitudine alla Città e ai partner per l’apertura dimostrata riguardo alla nostra esigenza di modificare il periodo di svolgimento del Festival».
«Aperti a lavorare» - Non è un capriccio, aggiunge, ma un'esigenza «solidamente argomentata e che è stata ben compresa, anche se a livello internazionale si preferisce un anticipo più ampio, mentre sul piano regionale e nazionale si tende a favorirne uno più moderato. In seconda battuta, siamo ovviamente aperti a lavorare insieme a chi sarà scelto per portare musica tra i ciottoli nei prossimi anni. Oggi come oggi, abbiamo un accordo sull’utilizzo congiunto della piazza, oltre a un dialogo continuo e direi pure stimolante, perché nonostante loro abbiano infrastrutture differenti dalle nostre, siamo sempre all’opera per cercare di ottimizzare la nostra collaborazione, in particolare operando in sinergia in ambito logistico».