L'ex collaboratore si sarebbe appropriato del denaro versato dagli studenti dei settori delle costruzioni e del design
LUGANO - Per Michele Egli, attualmente in detenzione preventiva per l’omicidio di Stabio, c'è una nuova accusa.
La SUPSI comunica di aver appurato che il suo ex collaboratore ha compiuto ripetuti atti di appropriazione indebita nell’ambito della sua attività professionale, negli scorsi anni.
Le malversazioni sono avvenute nel contesto della gestione di una cassa utilizzata per i contributi versati dagli studenti dei settori delle costruzioni e del design, destinati prioritariamente all’esecuzione di copie eliografiche e fotocopie.
Gli importi sottratti fra il 2003 e il 2016 ammontano complessivamente a 270'000-300'000 franchi.
La SUPSI è pertanto entrata nel procedimento in corso contro Michele Egli in qualità di accusatore privato, patrocinata dall’avvocato Mario Postizzi di Lugano. In parallelo ha adottato le misure adeguate nei confronti di chi avrebbe dovuto controllare e ha invece assunto un comportamento negligente.
A seguito di queste constatazioni, la Direzione SUPSI ha eseguito una verifica complessiva della gestione del denaro contante all’interno delle sue sedi e ha appurato che si è trattato di un caso isolato.