Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco
BELLINZONA - "Bellinzona informa": ma l’evocata trasparenza è già celata da tenebre! Sa molto d’ipocrisia il bisogno di trasparenza (bollettino n. 2/2020) evocato dal Municipio, nel merito dei sorpassi milionari, cascati dal cielo, dicono i governanti cittadini, come se loro fossero estranei e non i responsabili dell’amministrazione del Comune: per intenderci sono quelli che firmano i preavvisi per i mandati di pagamento.
A dirla tutta, già sono sotto pressione per dover giustificare un compiacente fatto di omertosi silenzi che incombe come un macigno, per avere evitato di segnalare chi si “lecca i baffi” e ha portato a casa, finora senza conseguenze un esempio di "oculata allegra amministrazione", per l’omissione d’inequivocabili doveri d’ufficio e avendo trascurato una procedura per il ricupero dell’importo milionario per danni causati al Comune da noti responsabili terzi. Il Collegio, per fare una limpida chiarezza sui sorpassi si è precipitato a divulgare ai quattro venti di aver conferito “… due perizie affidate a due studi ticinesi …”; ma, interpellato in proposito con una formale domanda LIT (Legge sull'informazione e sulla trasparenza), nelle more dei tempi di una risposta, desolatamente muto, si fa demandare come un ingenuo alla Commissione cantonale per farsi ricordare che per l’evocata trasparenza una risposta puntuale, anche a domande scomode, sia dovuta.
Quando c’è niente da nascondere si apre il libro, se l’intenzione è di comunicare verità, diceva il noto adagio; ma, … mica vuoi andare a pensare che il mandato sia stato affidato a qualche abituale ”amico della politica” che in precedenza già si è distinto per avere tolto parecchie castagne dal fuoco, in modo anche poco ortodosso? In politica quando non si sa quale pesce pigliare, è norma comune conferire un mandato per un parere, per un rapporto, per qualche appiglio buono per sottrarre evidenti fatti di mala gestione, lì sotto gli occhi della gente! Certo che se di un terremoto si tratta, che si dice a torto, abbia scosso le fondamenta della capitale, (ndr.: che resterà in piedi), di certo è uno “scossone” che dovrà far fare fagotto a incapaci amministratori che si sono spacciati per professionisti della politica difendendo onorari pagati dal contribuente, ma che oggettivamente non hanno dimostrato di meritare.