La difficile situazione degli abitanti di Bondo, tra incertezza, rischio di nuove frane e la possibile morte degli 8 dispersi
BREGAGLIA - «Non abbiamo acqua in casa, quindi non possiamo fare molto». Bruno Vetsch, come molti altri abitanti di Bondo, non nasconde le difficoltà nel villaggio investito dalla frana che, in Val Bregaglia, lo scorso mercoledì ha lasciato una ferita difficile da sanare.
«Una tragedia - come la definisce lo stesso Vetsch parlando ai microfoni di 20 Minuten -, che rimarrà per sempre. Non ha segnato solo le persone, ma anche il villaggio».
E che potrebbe essere ricordata anche per le vittime. «Gli otto presunti morti non sono di queste parti, ma per noi è comunque uno shock», prosegue Vetsch. «Di solito queste cose le si vedono in televisione. Ora le abbiamo provate sulla nostra pelle».
Ivana Engeler, altra abitante di Bondo, spiega le difficoltà nel dover lasciare la propria casa. «Abbiamo potuto recuperare le cose per noi essenziali, ma non sappiamo quando potremo dormire nuovamente nei nostri letti. Si vive in una situazione di costante pericolo. Non sappiamo cosa potrebbe succedere, ma siamo tutti qui. E questa è la cosa più importante».
Il fatto che di Bondo si parli già al passato è indice del trauma che gli abitanti hanno vissuto. «Era un posto molto bello e tranquillo - prosegue Engler -. Ora tutto è diverso. Fino a due settimane fa credevamo che la nostra casa avrebbe retto per secoli. Ora no lo sappiamo più. Temiamo che una nuova frana possa portarcela via. Dobbiamo sperare e pregare che il peggio sia passato».
Il bilancio - Mentre proseguono i lavori in Val Bondasca, il bilancio aggiornato a lunedì 28 agosto non è di molto differente da quanto già reso noto negli scorsi giorni. La polizia comunica infatti che hanno trovato riscontro le informazioni in base alle quali mancavano all’appello otto persone. Gli indizi che ne accertavano la presenza in Val Bondasca si sono rivelati fondati.
Tedeschi, austriaci e svizzeri - I dispersi di nazionalità tedesca provengono dal Baden Wurttemberg, quelli di nazionalità austriaca dalla Stiria e gli svizzeri dal Canton Soletta. Nel corso del pomeriggio di venerdì le operazioni di ricerca dei dispersi sono state sospese. Le ricerche hanno dato purtroppo esito negativo.
Situazione in montagna e a valle - Gli specialisti ritengono probabili nuove frane e colate detritiche. Per questo motivo la strada principale H3 è chiusa al traffico, che viene deviato sulla vecchia strada cantonale. Il transito, con restrizioni, è consentito nelle ore diurne, la deviazione è chiusa dalle 21.00 alle 06.00. Sono possibile code e tempi di attesa.
Inchiesta aperta - E’ stata tra l'altro aperta un’inchiesta che dovrà verificare se sia stato sufficientemente segnalato il pericolo di frane. Il Ministero pubblico è stato informato.
Spazio aereo chiuso - L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) ha decretato su richiesta della Polizia cantonale dei Grigioni la chiusura dello spazio aereo sulla zona di Bondo entro un raggio di 5 km. Questa misura ha lo scopo di consentire alle squadre di soccorso di poter svolgere senza l’interferenza di terzi, i lavori di ricerca e di soccorso. Lavori, questi, che richiedono l’impiego sia di truppe di terra sia di elicotteri.
Centro di Bondo, coordinate 762.900 / 133.670
Raggio 5 km, 50 m gnd
Effettivi impiegati - Le squadre di soccorso intervenute, hanno fatto affidamento su circa 120 persone facenti capo alle seguenti istituzioni: Ufficio foreste e pericoli naturali, Ufficio per la natura e l’ambiente, consulenti esterni, Pompieri Bregaglia, Ufficio del militare e della protezione civile, Esercito svizzero, Ufficio tecnico dei Grigioni, CAS sezione Bregaglia, REDOG RG Graubünden, Care Team Grischun, Rega, Heli Bernina e Swisshelicopter, Forze aeree svizzere, elicottero della Polizia cantonale di Zurigo, Stato maggiore di condotta del Comune e Polizia cantonale dei Grigioni.
Informazioni aggiuntive domani - Domani, martedì 29 agosto 2017, alle 17.30 nella palestra di Vicosoprano si terrà una serata informativa per la popolazione colpita. Saranno presenti lo Stato maggiore di condotta del Comune con il Sindaco Anna Giacometti e i Consiglieri di Stato Dott. Christian Rathgeb e Dr. Mario Cavigelli.
I fatti - Verso le 09.30 di mercoledì circa quattro milioni di metri cubi di roccia si sono staccati dal Pizzo Cengalo in Val Bondasca. Secondo le prime informazioni disponibili otto persone sono disperse da allora. La colata detritica ha raggiunto l’abitato di Bondo. Il Comune bregagliotto è stato provvisoriamente evacuato. Sia in Val Bondasca che a Bondo diversi edifici e veicoli sono stati danneggiati dalla frana. Nel pomeriggio di venerdì una nuova colata detritica ha colpito il paese.