Il Governo risponde a Claudia Crivelli Barella: «L’accorta applicazione delle norme federali e cantonali è un’opzione valida e rispettosa del cittadino e degli operatori»
BELLINZONA - In materia di 5G il Consiglio di Stato considera «l’accorta e rigorosa applicazione delle consolidate norme federali e cantonali» come «un’opzione valida, razionale, giuridicamente ineccepibile e rispettosa degli interessi sia del cittadino che degli operatori di comunicazione mobile». Questo si legge nella risposta dell’Esecutivo ticinese ad un’interrogazione presentata lo scorso 12 aprile da Claudia Crivelli Barella.
Il Governo conferma inoltre di non aver valutato alcuna ipotesi di moratoria per il territorio cantonale (chiesta in attesa dei risultati dello studio commissionato dall’Ufficio federale dell’ambiente) in quanto l’eventuale attuazione si situerebbe «indubbiamente» al di fuori dell’area di competenza concessa dalla Confederazione all’autorità cantonale.
Niente moratoria quindi e niente campagna di sensibilizzazione, dato che al momento «non sono disponibili - né nella letteratura nazionale né in quella internazionale - elementi» che possano giustificarla. La situazione, conferma il Consiglio di Stato, sarà rivalutata in un secondo momento, «non appena perverranno studi che giungano a conclusioni più stringenti».