Roberto Ostinelli – Presidente Associazione ARCA21
Caro Marco,
uomo gentile, in una fossa di leoni: tra chi ti è amico, vero, chi fa finta, chi ti sfrutta, e chi padroneggia. Molti hanno un sorriso, a volte sincero, a volte beffardo. Hai saputo “correre” nella tua carriera politica schivando i trabocchetti di una democrazia (pro forma) a cui credevi fortemente.
Quella democrazia pilotata, che un giorno ti è amica, e un giorno ti accusa, magari ingiustamente.
Per sopravvivere in questo mondo ci vuole coraggio e saggezza.
Coraggio di saper sorridere, di trovare un compromesso, di non dar fastidio a poteri più grandi di te.
Saggezza di saper quando dire la propria, così come quando tacere, verso poteri più grandi di te.
Avevi tutte e due le doti. Talento innato? Hai saputo ottenere il consenso della gente. Ti ammiravano. E ti ricordano oggi con grande affetto. In tanti. E resta una conferma, per te, e i tuoi cari.
Tanti progetti, tante battaglie… ma le due ultime, “il Covid” e poi “il Macello”, ti hanno portato a uno stress crescente che ti ha stretto il cuore.
Purtroppo, quando scali le gerarchie delle società di potere, vieni affiancato da tante persone, tante idee, tante opportunità e tanti problemi. Non sempre puoi dire e fare ciò che è giusto solo per te… ma sei confrontato al “potere” del giusto collettivo, a braccetto con la responsabilità affidata, che nasconde sempre il dolore. Tante volte lo puoi evitare… brillantemente, distaccarlo e lasciarlo indietro… ma prima o poi nella vita ti raggiunge sempre. La vita è questa… il dolore del giudizio infantile che da bimbi tutti noi abbiamo subito ritorna sempre, per essere riesaminato e rielaborato da persona adulta.
È la legge della vita e della nostra mente, che regge il fardello e il conflitto nel nostro subconscio.
Ricordate? “Entrerete nel regno di Dio, solamente se tornerete ad essere bambini”… Questa frase nasconde il significato reale dell’evoluzione (psicanalitica) dell’uomo.
Ma quanto può essere arduo affrontare i giudizi da adulto?
La ricerca del giusto collettivo, insito nelle regole sociali, è purtroppo una condanna che l’uomo si è generato. L’uomo sacrifica l’Eros per Tanatos… la vita per la morte, se non te ne liberi.
Potrei scrivere paginate su questo. Ma può bastare così.
Oggi nella tua corsa sei stato fermato. E temo tanto che (prima o poi) quel potere e quella responsabilità intaccherà la vita di tanta gente, che oggi dirige, ordina e governa, intimando un giusto unico, controllando, ricattando e discriminando chi non la pensa come loro… Magari lo “devono” solo fare… magari per paura, magari per prestigio e potere… ma anche loro sono uomini, sono padri, mariti ed hanno figli che stanno imprigionando con maschere e droghe…
Brutte faccende… questo mondo politico non poteva essere più il tuo. Da grande signore, che ha sempre rispettato il prossimo e le idee dell’altro. Sempre pacato, modesto e collaborativo. Purtroppo sei caduto nel tranello anche tu ultimamente... Ma hai fatto bene ad andare. Da Signore.
Caro Marco, mancherai, per i tuoi modi rispettosi. La politica è cambiata… ma presto muterà ancora… quando crollerà il mondo finanziario, e tanti, prima o poi, ti seguiranno.
Perché “il potere logora chi ce l’ha”… avrebbero dovuto dire !